Gli Stati Uniti hanno scoperto una rete russo-iraniana che finanzia Hamas ed Hezbollah attraverso un complesso sistema celato dietro a operazioni volte alla vendita di petrolio iraniano in Siria. Lo hanno riferito fonti americane.
Secondo il Tesoro USA il complesso accordo coinvolge un cittadino siriano che utilizzava la sua compagnia con sede in Russia per spedire il petrolio iraniano in Siria con l’aiuto di una compagnia statale russa.
La Siria però non trasferiva a Teheran il denaro per il petrolio acquistato ma lo spostava in contanti direttamente nelle casse di Hezbollah e in alcuni casi di Hamas.
Dal 2014 le navi che trasportano petrolio iraniano hanno spento i transponder per nascondere le consegne in Siria, ha detto il Dipartimento del Tesoro in una dichiarazione dove ricorda anche che le compagnie che trasportano petrolio iraniano sono passibili di sanzioni.
Secondo il Dipartimento di Stato USA ci si trova di fronte a un vero e proprio accordo tra Russia e Iran volto a danneggiare la politica americana in Siria e a finanziare i gruppi terroristici nemici di Israele.
«Oggi abbiamo scoperto e stiamo agendo contro uno schema complesso che l’Iran e la Russia hanno usato per rafforzare il regime del presidente siriano Bashar al-Assad e generare fondi per le attività terroristiche legate all’Iran», ha detto il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, in una dichiarazione che annuncia sanzioni su coloro che fanno parte di questa rete.
Tra le persone individuate c’è il siriano Mohammad Amer Alchwiki e la sua società con sede in Russia, la Global Vision Group, fondamentali per il trasferimento di petrolio in Siria e per la consegna di denaro ai due gruppi terroristici nonché alla Forza Quds iraniana.
Tra le persone coinvolte ed individuate come parte della rete ci sono anche il siriano Hajji Abd Al-Nasir, il libanese Muhammad Qasim Al-Bazzal e il russo Andrey Dogaev, nonché i cittadini iraniani Rasoul Sajjad e Hossein Yaghoubi Miab, questi ultimi due funzionari della Banca Centrale Iraniana i quali hanno facilitato il trasferimento di denaro verso i gruppi terroristici.
Tra gli altri coinvolti e quindi sanzionati dagli Stati Uniti c’è la società statale russa Promsyrioimport, una sussidiaria del ministero dell’Energia russo, la quale avrebbe agevolato il trasferimento di petrolio iraniano in Siria. Coinvolte anche la Mir Business Bank con sede a Teheran e la Tadbir Kish Medical and Pharmaceutical Company, sempre di Teheran.
La scoperta di questa rete dimostra come l’Iran usi, con il fondamentale apporto della Russia, i proventi della vendita del petrolio per finanziare le attività terroristiche di Hamas ed Hezbollah.
Basterà tutto questo a convincere gli europei che il ripristino delle sanzioni all’Iran è una misura più che necessaria e che, al di la delle parole, ogni dollaro che entra in Iran è un dollaro che sostiene il terrorismo?
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