Terrorismo islamico: allarme ONU. Fusione strategica tra Al Qaeda e ISIS

New York (Rights Reporter) – Un rapporto scritto da esperti dell’ONU fatto circolare ieri svela che ISIS si sta trasformando in un gruppo terrorista clandestino, esattamente come Al Qaeda e che la minaccia di una fusione tra i due gruppi terroristici islamici è molto concreta e potrebbe diventare una minaccia globale.

Secondo il rapporto, nonostante le pesanti sconfitte subite da ISIS negli ultimi mesi, il gruppo terrorista islamico che fa capo ad Abu Bakr al-Baghdadi può contare ancora su una “importante presenza” in Iraq e in Siria, presenza quantificata in 30.000 miliziani distribuiti in modo uniforme sul territorio ma poco “appariscenti”, nel senso che sarebbero per buona parte miliziani che operano in clandestinità.

Gli esperti delle Nazioni Unite hanno registrato anche una maggiore attività dell’altro importante gruppo terrorista islamico, Al Qaeda, la quale dopo anni nei quali è apparsa in difficoltà a causa dell’avanzare di ISIS starebbe riorganizzando tutta la sua struttura e starebbe cercando alleanze strategiche sia in Medio Oriente che in Africa.

Di più, gli esperti ONU temono che Al Qaeda e ISIS stiano segretamente trattando una fusione strategica, trattative che starebbero avvenendo in una zona segreta in Iran a ridosso del confine con l’Afghanistan, trattative che però non vedrebbero coinvolto il regime iraniano che comunque viene accusato di aver dato ospitalità ai leader di Al Qaeda sul proprio territorio.

La rinascita di Al Qaeda

Dopo essere stati oscurati per diversi anni dai successi di ISIS, dopo che erano emerse anche profonde spaccature tra i due gruppi terroristici islamici, le recenti sconfitte subite da Daesh sul campo hanno rilanciato il gruppo terrorista islamico guidato da Ayman al-Zawahri che ora starebbe cercando di attuare una alleanza strategica con Abu Bakr al-Baghdadi nel tentativo di creare una unica rete globale in grado di colpire in tutto il mondo. La minaccia viene considerata dagli esperti delle Nazioni Unite come “molto seria e attendibile” soprattutto perché sia ISIS che Al Qaeda hanno estremo bisogno di dimostrare che sono ancora attivi e operativi.

Preoccupano i flussi di rientro dei terroristi

A preoccupare ulteriormente gli esperti ONU sono i cosiddetti “flussi di rientro” dei terroristi. Mentre viene segnalato che con la caduta dell’idea del Califfato dello Stato Islamico i flussi di terroristi verso Iraq e Siria si sono interrotti, è iniziato il processo inverso, cioè quello del rientro dei combattenti ai loro Paesi d’origine, più che altro in Europa e in Nord Africa. Ma, ammoniscono gli esperti, non si tratta di miliziani “scoraggiati” dalle sconfitte, tutt’altro, si tratta di uomini ben addestrati e motivati che una volta rientrati avrebbero il compito di formare cellule terroristiche e di colpire con “estrema decisione” obiettivi occidentali.

Gli esperti dell’ONU invitano quindi i governi occidentali, soprattutto europei, a non abbassare la guardia e di non farsi ingannare da quella che sembra una significativa riduzione degli attacchi terroristici. L’ideologia di ISIS e di Al Qaeda è più viva che mai nelle comunità islamiche e si teme che ben presto gli attacchi a obiettivi europei possano riprendere più forte di prima anche perché, come si diceva, sia ISIS che Al Qaeda devono dimostrare con una certa urgenza di non essere sconfitti. Se poi effettivamente arriveranno a una fusione strategica allora il pericolo diverrà veramente grave.

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