Stiamo cadendo in bocca alla Cina?

Le paranoie cominciano e finiscono, la Cina è così silenziosa nella sua penetrazione che ci ritroveremo fagocitati senza nemmeno accorgersene

OpinioniStiamo cadendo in bocca alla Cina?

Mentre siamo impegnati a fermare la Russia, stiamo cadendo in bocca alla Cina sia commercialmente che militarmente e ben presto anche in altri settori. Tre semplici esempi:

Il commercio

Personalmente non sono molto vicino alle idee di destra, ma sulle auto elettriche e sui relativi componenti la destra mondiale ha ragioni da vendere quando dice che con le tempistiche europee legate all’introduzione delle auto elettriche in sostituzione di quelle a benzina e diesel, ci stiamo mettendo letteralmente in bocca alla Cina.

Per capire come Pechino stia preparando il terreno per egemonizzare il mercato prossimo futuro delle auto elettriche e dei relativi componenti, dobbiamo guardare l’esempio che ci arriva dalla Nio, un’azienda cinese di auto elettriche e componentistica che compete con Tesla, impiega 11.000 persone in ricerca e sviluppo, ma vende solo 8.000 auto al mese.

Nio ha perso 835 milioni di dollari da aprile a giugno, ovvero 35.000 dollari per ogni auto venduta. Poco male perché il Governo centrale e quello locale hanno iniettato nei conti di Nio qualcosa come quasi tre miliardi di dollari.

Le aziende cinesi possono quindi lavorare anche in perdita pur di conquistare quote di mercato che tanto c’è lo stato che vede e provvede. E questo vale per ogni singolo segmento di mercato, dai computer ai calzini. Difficile fare concorrenza a una simile macchina schiacciasassi.

Il potenziamento militare

Mentre politicamente la Cina si mostra “prudente” stando bene attenta a sostenere la Russia quel tanto che basta a non incappare in sanzioni e nel contempo si mostra “moderata” in altre aree chiave come il Medio Oriente e l’Africa, a livello militare negli ultimi anni ha messo in piedi un complesso bellico di tutto rispetto.

Ha potuto militarizzare il Mar Cinese Meridionale praticamente senza ostacoli, ha costruito una flotta navale, aerea e aeronavale che la posizionano immediatamente dietro agli Stati Uniti come potenza militare.

Potenziate notevolmente, sia a livello numerico che a livello di armamenti, anche le forze di terra. In totale 73 brigate divise in leggere (motorizzate), medie (meccanizzate) e pesanti (blindate). Oltre a queste forze “permanenti” l’esercito cinese può disporre di 18 divisioni di riserva composte dalla milizia (qui i dettagli).

Intelligence e operazioni “occulte”

Mettiamo per un attimo da parte le storie sul COVID, tuttavia è un dato di fatto che proprio grazie alla pandemia la Cina sia riuscita a mappare il DNA di milioni di persone. Più di qualcuno pensa che dietro a questa “fame di DNA” cinese si celi lo studio di armi basate sulla genetica.

Negli Stati Uniti hanno scoperto che dietro alla massiccia distribuzione di Fentanyl nelle città americane (100.000 morti per overdose in un anno) ci sono aziende cinesi. Non gruppi malavitosi, proprio aziende, società legali che vendono ai cartelli messicani il necessario per produrre questo veleno molto più forte e pericoloso della morfina, dell’eroina e di altre droghe.

“Sappiamo chi è responsabile dell’avvelenamento del popolo americano con il Fentanyl”, ha detto il procuratore generale Merrick Garland in una conferenza stampa del Dipartimento di Giustizia aggiungendo: “E sappiamo che questa catena di fornitura globale del fentanyl, che termina con la morte degli americani , spesso inizia con le aziende chimiche in Cina”.

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Pechino di collaborare nelle indagini e di intervenire sulle aziende che producono i precursori per la produzione di Fentanil ricevendo un netto rifiuto, a riprova del fatto che i sospetti di “un piano cinese sul Fentanyl” è tutt’altro che una paranoia.

Il fentanyl, anche grazie al suo basso costo, sta prendendo piede anche in Europa soppiantando eroina e altri oppioidi.

Ora, ho fatto solo tre esempi tra i più semplici da verificare e che dovrebbero veramente far riflettere sulla pericolosità della Cina, specialmente in prospettiva (non so quanto remota).

In Italia (così come in tutta Europa) interi comparti economici sono già in mano cinese, acquistati con sacchi di denaro in contanti donati dal governo per una vera e propria strategia di ingresso in occidente. Spesso solo personale cinese, non c’è posto per altri.

Parlano di invasione con riferimento a qualche migliaia di africani quando la vera invasione è silenziosa e non si vede. Gli stiamo letteralmente cadendo in bocca.