Spyware privato israeliano dietro una delle più grandi violazioni della privacy

19 Luglio 2021

Uno spyware costruito da una azienda privata israeliana è stato usato per spiare decine di giornalisti e di attivisti per i diritti umani, tra i quali Jamal Khashoggi, il giornalista brutalmente assassinato nella ambasciata saudita in Turchia.

È quanto emerge da una accurata indagine condotta dal Washington Post, dal Guardian, Le Monde e altri 14 media.

Il software spia per cellulari, chiamato Pegasus, è stato sviluppato dal gruppo israeliano NSO ed è stato usato per spiare attivisti, giornalisti e politici di tutto il mondo.

Secondo quanto appurato dall’indagine sarebbero oltre 50.000 i numeri di telefono spiati dallo spyware.

Non è chiaro l’elenco dei clienti che hanno acquistato Pegasus, ma sicuramente ci sono l’Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Ungheria e altri regimi.

Tra i numeri spiati ci sono quelli dei giornalisti dei media di tutto il mondo tra i quali Agence France-Presse, The Wall Street Journal, CNN, The New York Times, Al Jazeera, France 24, Radio Free Europe, Mediapart, El País, the Associated Press, Le Monde, Bloomberg, The Economist, Reuters e Voice of America, ha affermato il Guardian.

Dall’indagine emerge che anche Viktor Orbán avrebbe usato lo spyware di costruzione israeliana per attaccare i media.

Lo spyware costruito dalla NSO può registrare le tue chiamate, copiare i tuoi messaggi e filmarti di nascosto e questo lo rende pericolosissimo, specie se spia i giornalisti.

Siamo di fronte ad una delle violazioni della privacy più gravi della storia dei media, un vero attacco al giornalismo libero e indipendente.

Non solo, visto chi lo ha acquistato è facile pensare che uno spyware del genere possa essere usato con facilità anche per fini politici, il che lo rende ancora più pericoloso.

Non per niente nel lunghissimo elenco delle persone spiate vi sonno attivisti per i Diritti Umani, membri dell’opposizione di diversi regimi, nemici politici di chi è al potere e persino gli avvocati che li difendono.

Ora resta da vedere se e come reagirà il governo israeliano con la NSO Group. La libertà d’impresa è garantita dalle leggi israeliane quindi la possibilità d’azione è limitata, anche se il software è stato venduto a paesi nemici di Israele.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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