Siria & Lega Araba: la volpe a guardia del pollaio

Anche ieri ennesima strage in Siria. altri 36 giovani (tra cui un bambino) massacrati dai macellai di Assad, il tutto sotto gli occhi “vigili” degli osservatori della Lega Araba che, giustamente, essendo in Siria per osservare….. osservano senza fiatare.

D’altra parte cosa si può pretendere da una squadra di osservatori guidata dal generale sudanese Mohamed Mustafa Ahmad al-Dabi, co-protagonista con il genocida Bashir del massacro in Darfur? Al limite gli si può chiedere che dia qualche consiglio agli uomini di Assad su come massacrare più gente possibile senza spendere troppo in pallottole o che spieghi le tecniche di annientamento usate in Sudan dagli uomini del generale o quelle di interrogatorio usate dai servizi segreti sudanesi che il caro Mohamed Mustafa Ahmad al-Dabi ha guidato negli anni d’oro del genocidio in Dafur.

Mandare una squadra di osservatori guidata da un uomo simile è come mettere una volpe a guardia di un pollaio. Davvero la Lega Araba crede che il complice di un genocida rinviato a giudizio e ricercato dal Tribunale Penale Internazionale per crimini contro l’umanità possa denunciare un collega? Siamo proprio al ridicolo, alla dimostrazione lampante di cosa sia in effetti la Lega Araba, un agglomerato di despoti ipocriti che pensano solo ai propri affari e che non ci stanno a che un popolo possa rivoltarsi contro un loro amico e collega, specie se questi è uno dei maggiori nemici di Israele.

C’è una tale ipocrisia introno ai fatti che avvengono in Siria (denunciata ancora ieri da Noemi Cabitza) che ogni parola è di troppo, ogni forma di indignazione è inadeguata. Si sta osservando un assassino aiutato da altri assassini (Iran ed Hezbollah) mentre stermina migliaia di persone, il tutto senza muovere un dito. E la sceneggiata della Lega Araba è solo l’ultime triste capitolo di questa storia che getta un’ombra indelebile sulla comunità internazionale, incapace di fermare un massacro di cui probabilmente conosciamo solo una minima parte e del quale la storia prima o poi presenterà il conto. Una cosa di una tale vergogna per il mondo intero che non ci sono parole per descriverla adeguatamente.

Sarah F.

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