Su alcuni media filo-palestinesi in questi giorni si legge che alcuni politici europei starebbero pensando di riconoscere Hamas come movimento politico e non più come gruppo terrorista. I media filo-palestinesi, si sa, a volte esagerano ma, come si dice, dove c’è fumo c’è arrosto.
E allora, se qualcuno dovesse pensare che Hamas nel corso del tempo si sia trasformato da un gruppo terrorista in un gruppo politico basta guardare a quello che è successo ieri a Teheran. Ismail Haniyeh, primo ministro di Hamas a Gaza, è andato a far visita a gli mici iraniani, sia per ribadire il sostegno di Hamas alla causa iraniana (distruggere Israele) che per avere conferme che i rubinetti iraniani non vengano chiusi e che Teheran continuerà ad armare, addestrare e finanziare i terroristi palestinesi.
Ricevuto dal Primo Vice-presidente Mohammad Reza Rahimi, Haniyeh ha ringraziato Teheran per l’appoggio dato ad Hamas e in una sorta di conferenza stampa i due hanno confermato quali sono i loro comuni obbiettivi, cioè distruggere Israele e combattere i nemici dell’Islam in tutto il mondo. «Presto lo Stato sionista sarà punito per i suoi peccati» ha detto pomposamente Rahimi. Dal canto suo Ismail Haniyeh ha confermato pubblicamente “l’appoggio del popolo palestinese alla causa iraniana”.
Ora la domanda semplicissima è una sola: è lecito o no che Israele consideri Hamas un movimento ostile e la Striscia di Gaza un territorio nemico?
Carlo Alberto Cecchini
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