Quel legame indissolubile tra Jihad, falso pacifismo e nazismo

Nel corso degli anni abbiamo avuto molte occasioni per vedere quanto fossero legati i movimenti jihadisti con il nazismo o comunque con le frange nere del terrorismo internazionale.

Storicamente il primo vero contatto ufficiale tra nazismo e Jihad è quello che fa riferimento all’alleanza tra il Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al-Husseini, e Hitler.

I due avevano un obiettivo comune, quello di sterminare tutti gli ebrei, quindi l’alleanza non era solo ideologica ma anche di scopo.

Nel corso dei decenni questa alleanza non è sfiorita, anzi, si è ulteriormente rinsaldata. L’obiettivo resta il medesimo, sterminare tutti gli ebrei, ma questa volta in più c’è anche l’ideologia ad unire jihadisti e nazisti.

Non ho fatto riferimento ad una alleanza tra nazisti e Islam perché sarebbe una generalizzazione troppo vasta come ben dimostrano gli accordi di Abramo, che infatti vengono visti come fumo negli occhi da quella parte di Islam legata al nazismo, dagli Ayatollah iraniani alla Fratellanza Musulmana passando per i Talebani.

Ieri ha fatto scalpore l’ennesima bandiera nazista issata in un villaggio palestinese, anche se in realtà è molto più frequente di quanto si pensi e guardando il video della pattuglia israeliana che la abbatte tra le risa di scherno, si capisce che ormai è quasi routine per i ragazzi israeliani imbattersi in questi episodi.

Ma sono proprio questi episodi ormai diventati di routine che dimostrano tutta l’ipocrisia del movimento nazi-pacifista che da decenni sostiene il palestinesimo.

Parlano di Diritti i difensori dei nazisti jihadisti, si oppongono al Diritto alla Difesa di Israele, al suo Diritto alla vita. Addirittura si autodefiniscono “progressisti”.

E quando le loro azioni non hanno successo si scagliano contro coloro che vi si sono opposti affermando che «difendono i nazisti israeliani».

Che faccia tosta, che vergogna parlare di Diritti e difendere i nazisti. Che vergogna cercare di togliere a Israele il Diritto alla Difesa mentre non dicono niente se ad armarsi sono i nazisti iraniani o i nazisti di Hezbollah. Non una parola sui missili dei nazisti di Hamas sui civili israeliani.

Ma dobbiamo metterci in testa che è nell’ordine delle cose l’alleanza tra pacivendoli e nazisti, perché il pacivendolo non è un pacifista, è un nazista.

Il pacivendolo è colui che si autodefinisce “pacifista” ma che, andando ben oltre il termine di “pacifinto”, cerca di vendere il concetto che lo sterminio di un popolo possa portare la pace nel mondo. Insomma, un genocidio mascherato da “atto di pace”

Franco Londei

Tutto questo è esattamente quello che volevano fare i nazisti con la loro “soluzione finale”. Quindi è arrivato il momento che questa gente getti la maschera e che venga vista realmente per quello che è, nazisti e jihadisti travestiti da difensori dei Diritti Umani.

Il nazismo non è finito, e vivo e vegeto nello Jihadismo e in tutto quel falso mondo pacivendolo che gli gira attorno.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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