Perché a Gaza ci sono state così tante vittime civili

E' incomprensibile come quando si parli di vittime civili a Gaza non si tenga conto di queste importantissime variabili tanto da arrivare persino a parlare di "genocidio"
morti civili a Gaza

Quando parliamo di vittime civili nella Striscia di Gaza dobbiamo partire da una indispensabile premessa: qualsiasi numero viene fornito da Hamas, anche se cerca autorevolezza firmandosi “Ministero della salute di Gaza”.

Nei primissimi giorni dell’offensiva israeliana a Gaza il fantomatico Ministero della salute era in grado di dare il numero dei morti e dei feriti di un obiettivo colpito nel giro di pochi minuti. MINUTI non ore.

Già solo questo avrebbe dovuto far storcere il naso a chi invece riportava i dati forniti da Hamas come se fossero vangelo, comprese le grandi agenzie di stampa.

Dopo un mese Israele non era ancora in grado di stabilire con esattezza il numero dei morti della strage del 7 ottobre, ma Hamas conosceva il numero delle vittime sotto un palazzo nel giro di pochi minuti. Forse qualche tecnologia islamica sconosciuta.

I giornalisti (se così li vogliamo chiamare) si giustificavano sostenendo che non c’erano altre fonti all’interno di Gaza e quindi si prendeva per oro colato quanto riportato da Hamas.

Nessuno che si chiedesse quanti terroristi erano compresi in quei numeri, quanti di quei morti fossero il frutto dell’ordine perentorio da parte del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, di “donare il sangue di vecchi, donne e bambini” per la causa.

Eppure qualcosa filtrava dalla Striscia di Gaza, come per esempio il fatto che Hamas sparasse sui civili che seguendo i consigli israeliani cercavano di uscire dalle zone dove si combatteva.

Ma soprattutto, filtravano voci di centinaia di razzi di Hamas difettosi che ricadevano all’interno della Striscia facendo morti, feriti e portando distruzione.

Con il tempo l’intelligence militare israeliana è riuscita a saperne qualcosa di più, anche per confutare l’assurda accusa di genocidio mossa dal Sudafrica nei confronti di Israele.

  • I miliziani di Hamas morti sono almeno 11.000 (il numero è in difetto).
  • I razzi di Hamas difettosi ricaduti all’interno della Striscia di Gaza sono almeno 4.000 (sempre in difetto), quattromila bombe che hanno ucciso e distrutto.
  • I crolli degli edifici provocati dal cedimento strutturale dei tunnel sottostanti sono incalcolabili. Centinaia di Km di tunnel sotto le abitazioni, per quanto ben costruiti, rendono il tutto estremamente fragile. Se faccio saltare un tunnel probabilmente cede anche il palazzo su cui è costruito (e probabilmente anche quelli vicini). Se quegli edifici non sono stati evacuati, perché magari le persone erano costrette a rimanere, le vittime sono inevitabili.

Nessuno, e dico nessuno, ha mai fatto questi calcoli quando straparla di “genocidio”.

A questo uniamo il fatto che i centri di comando di Hamas, le armerie e le santabarbara erano sotto, dentro o nelle vicinanze di abitazioni civili o addirittura di Ospedali e scuole e che essendo obiettivi legittimi sono stati [legittimamente] bombardati dagli israeliani, ecco che il numero delle vittime civili raggiunge quote drammatiche.

Con tutto questo non voglio dire che con un conflitto di queste proporzioni gli israeliani non hanno responsabilità sulla morte dei civili a Gaza, ma solo che quando si parla di «uccisione deliberata di civili», perché questo significa «genocidio», è bene essere parecchio prudenti e andare a vedere le reali responsabilità.

Già in passato i numeri forniti dal fantomatico Ministero della salute di Gaza sono stati drasticamente ridimensionati una volta finite le ostilità. E anche questa volta sarà così anche se purtroppo parliamo ancora di numeri impressionanti.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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