Non mi resta che fare la mignotta

Dura la vita per una donna nell’Italia di oggi. Siamo le più discriminate a livello lavorativo, cioè abbiamo meno possibilità di trovare lavoro e i nostri stipendi sono più bassi del 21,4% di quelli degli uomini (fonte BANKITALIA 2010). Come proviamo a fare figli veniamo immediatamente licenziate e se manteniamo il posto di lavoro non sappiamo dove lasciare i bambini, visto la carenza e i prezzi degli asili nido.

Cosa deve fare allora una donna per lavorare in Italia? Me lo chiedo in ogni occasione in cui mi presento per chiedere un lavoro e mi sento rispondere che “avrei tutte carte in regola ma……..”. Ecco, è quel “ma” che mi manda letteralmente la pressione alle stelle. I più cortesi ti dicono “ma c’è la crisi”, i più cretini ti dicono “ma non è un lavoro da donna”, i più sinceri ti dicono “ma lei è un donna e cerchiamo di assumere meno donne possibili”. Fatto sta che, se già è difficile per un uomo trovare un lavoro per una donna è quasi impossibile.

Così mi vengono in mente quelle giovani ragazze che partecipavano alle feste organizzate dal Premier, a quelle che lui chiama “cene eleganti”  e tornavano a casa migliaia di euro in tasca solo per “aver partecipato ad una cena elegante”. Sinceramente a me non me ne frega niente di come chiamano quelle cose li, le possono chiamare “cene eleganti” , “bunga bunga” oppure come diavolo vogliono loro, fatto sta che sono passata da un sentimento di disprezzo per quelle ragazze a una sana e profonda invidia. Quelle li guadagnano in una sera più di quanto abbia guadagnato io in un anno di piccoli lavoretti umilianti. In fondo, penso, quante volte mi sono prostituita (moralmente) per ottenere un lavoretto sottopagato e a tempo iper-determinato? Tanto vale che faccia la mignotta veramente.

Magari trovo anche io un vecchio riccone bavoso e ricattabile che per farlo giocherellare un paio di minuti mi mantiene per tutta la vita. Solo che ormai sono quasi (s)finiti.

E si, è dura la vita per una giovane donna in Italia. E’ difficile anche seguire le indicazioni del Premier che diceva di “fidanzarsi con un ragazzo ricco”. E chi lo trova un ragazzo ricco? Quelli che conosco io sono tutti alla canna del gas. Boh, chissà dove vive il nostro “amato” premier.

E adesso mi hanno arrestato anche Tarantini. Magari con lui una possibilità di entrare nel giro dei vecchi bavosi ce l’avevo. Gli altri magnaccia poi, o sono in galera o ci stanno per finire. Porcaccia la miseria, manco a un posto da consigliere regionale posso più ambire.

Vuoi vedere che mi tocca andare a battere sotto un lampione? Vedi dove mi ha portato la mia moralità di donna italiana? Ho rifiutato tanti compromessi, tante marchette che a quest’ora mi avrebbero quantomeno dato da vivere. E si, non mi resta che fare la mignotta. Per info: MIGNOTTE TAKE AWAY servizi e servizietti a domicilio. Chiedere di Amanda

A.S.

redazione

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1 Comment Lascia un commento

  1. Ciao A.S.,
    leggendo il tuo articolo mi trovo totalmente d’accordo dalpunto di vista professionale. Come ben citi, sono dati pubblici a confermarci che gli stipendi delle donne in Italia sono attualmente inferiori a quelli maschili, a parità di posizione lavorativa. Inoltre, è assolutamente vero che la presente conformazione socio-culturale italiana porta molte ad essere divise tra il modello moralista che si pretende di facciata da una parte e la facilità d’accesso al denaro della paradossale via della prostituzione spirituale o concreta dall’altra.
    Vorrei però fare una precisazione: quando scrivi che se trovate un posto di lavoro non sapete dove lasciare i figli, a causa della situazione di assenza dei servizi, perchè ne parli come se fosse un problema che riguardasse solo le madri, e non i padri?
    Forse il punto allora non è che sarebbe meglio fare le mignotte, forse per trovare una soluzione dobbiamo concentrarci sulla mancanza totale di senso di parità e di rispetto nelle coppie italiane, e tutto ciò che comporta, che viene dimostrato al far ricadere la responsabilità dei figli nelle famiglie esclusivamente sul ruolo femminile.E sottolineo che si tratta di una dinamica di coppia a cui partecipano uomini e donne allo stesso modo, in una vita privata che evidentemente si riflette su tutto il sistema sociale e di conseguenza del lavoro.
    Secondo me si dovrebbe lottare per un sistema di lavoro paritario partendo da un cambiamento d’atteggiamento nella relazione con gli uomini, passo da cui le italiane mi sembrano ancora lontane nella loro stragrande maggioranza, quando già da giovani iniziano a rinunciare al proprio ruolo pubblico per un destino che in questo modo le relegherà al privato inevitabilmente.

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