Nazismo in Europa. E’ allarme vero

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Il nazismo è tornato pienamente operativo in Europa. Gruppi neo-nazisti stanno imperversando in Russia, in Ucraina, in Germania, Francia, Grecia e anche in Italia si iniziano a vedere i primi segnali di una rinascita che sta approfittando della profonda crisi che sta attanagliando il vecchio continente.

Secondo l’organizzazione World Without Nazism in Europa ci sarebbero almeno 1.000 gruppi nazisti, un numero in costante crescita, una crescita spesso legata a situazioni socio-economiche disagiate che genera populismo è odio verso il “diverso”. Su internet spopolano i cosiddetti “gruppi di odio” legati al nazismo. I Social Network sono pieni di pagine che rimandano al nazismo e alla sua ideologia. In alcuni casi, come in Grecia con Alba Dorata, in Ungheria con il movimento Jobbik o in Germania con il Partito Nazionale Democratico, i gruppi legati al nazismo assumono la forma di veri e propri partiti politici.

Uno studio presentato al World Jewish Congress tenutosi a Budapest, in Ungheria, nel giugno di quest’anno ha evidenziato come l’aumento dei gruppi e partiti nazisti in Europa sia direttamente proporzionale all’esplodere della crisi economica e come il nazismo, esattamente come successo in passato, approfitti delle condizioni di disagio delle popolazioni per inculcare la sua omicida ideologia.

Nazismo in Italia

L’Italia non è certamente esente da questa tendenza. Il populismo negli ultimi mesi è letteralmente esploso e sempre più spesso prende le sembianze di attori politici. Il Movimento 5 Stelle accoglie al suo interno noti negazionisti, antisemiti conclamati e adotta una politica fortemente incentrata sul populismo. I nostalgici di destra stanno cercando una collocazione ufficiale mentre crescono i gruppi neofascisti. Neppure la sinistra è esente da queste rimembranze naziste accogliendo al suo interno un considerevole gruppo di persone con forti pulsioni antisemite mascherate da antisionismo. L’esempio della proposta di legge sul negazionismo affossata prima dal M5S e poi da settori importanti di tutti gli schieramenti politici, ci deve far riflettere.

Il nazismo in rete

Come si diceva il nazismo approfitta a larghe mani della rete. A parte i siti negazionisti  (qui un esempio) o quelli dichiaratamente nazisti  (qui un altro esempio) sono i social network come Facebook o Twitter a farla da padrone. E’ la mancanza di regole certe e di una legislazione internazionale che favorisce il proliferare di pagine e gruppi nazisti. Nemmeno l’Europa è riuscita a darsi una regola comune che punisca l’apologia del nazismo. Così ci sono Stati europei che hanno regole più o meno restrittive in materia e altri Stati che non ne hanno affatto, magari con la scusa di proteggere la libertà di stampa e di opinione. Con questa confusione (non legislazione) i gruppi neonazisti e neofascisti, gli antisemiti, i negazionisti e tutta la galassia che gira intorno alla ideologia nazista, ne approfittano ampiamente e negli ultimi anni hanno fatto milioni di proseliti usando le risorse della rete.

La strana alleanza tra nazismo e islam

In realtà l’alleanza tra il nazismo e l’islam non è poi tanto strana e comunque non è una novità. Nasce già i tempi di Hitler con l’accordo tra Hitler e il Gran Muftì di Gerusalemme che portò alla formazione delle SS Mussulmane (Divisione Handshar). Prosegue poi nei tempi moderni con veri e propri riconoscimenti d’amore ufficiali da parte della Autorità Nazionale Palestinese verso Hitler e la su ideologia e con ampi raccordi tra i movimenti islamici europei e i gruppi neonazisti. Sembrerebbe una cosa strana perché un profano è tentato di credere che un nazista non possa allearsi con un islamico, mentre in realtà non è così anzi, un nazista e un musulmano hanno un nemico in comune, cioè gli ebrei e il sionismo. Così in Europa (ma non solo) sempre più spesso gruppi nazisti interagiscono apertamente con gruppi jihadisti. Fanno eccezione i nazisti russi e una parte di quelli tedeschi che odiano gli islamici almeno quanto odiano gli ebrei.

Concludendo, il nazismo in Europa è in fortissima crescita. Sempre più spesso, mascherato da ideologie politiche populiste, si insinua addirittura nella vita politica dei Paesi e ne diventa protagonista incidendo sulle politiche nazionali di quei Paesi nei quali ottiene risultati sempre più eclatanti. E’ un allarme reale che non andrebbe sottovalutato e al quale va posto quanto prima un fermo argine attraverso leggi apposite che ne limitino l’espansione. L’Europa non può tornare indietro di 80 anni.

Bianca B.

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