Il Medio Oriente non ha bisogno delle sciocchezze del sig. Bergoglio

By Franco Londei - Editor

Come fare a legittimare la strage del 7 ottobre 2023, il rapimento di ostaggi, la violenza su di essi, l’uso sistematico di scudi umani e infine la legittimità di Hamas in un colpo solo? Semplice, fate parlare il sig. Bergoglio.

Da lui non sentirete molte parole di pietà verso gli oltre 1.200 ebrei uccisi a sangue freddo durante il pogrom del 7 ottobre, violentati e poi uccisi, bruciati vivi, cercati casa per casa e poi finiti, per le donne a cui hanno spezzato braccia e gambe per violentarle. Anzi, la parola “pogrom” è severamente vietata tra le mura del Vaticano.

Da lui non sentirete molte parole di condanna rivolte ad Hamas, alla Jihad Islamica palestinese o al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, questi ultimi due nemmeno mai (MAI) nominati direttamente. Eppure anche loro tengono in ostaggio i rapiti, anche i loro missili difettosi sono ricaduti dentro Gaza uccidendo donne e bambini. Anche loro, come Hamas, si nascondono dietro ai civili, anche loro li costringono a rimanere nelle aree che Israele aveva ordinato di evacuare.

Ma cosa dico? Il tema degli scudi umani non è proprio mai stato preso in considerazione dal sig. Bergoglio. Eppure adesso che iniziano a uscire i veri dati, i veri motivi delle morti a Gaza, emerge in tutto lo schifo lo spietato cinismo di Hamas nell’usare donne a bambini come arma non convenzionale per dirigere l’odio mondiale verso Israele e gli ebrei in tutto il mondo.

Dal lui abbiamo ascoltato pochissime parole contro l’antisemitismo, anzi, con le sue sciocchezze il sig. Bergoglio non ha fatto altro che alimentare e giustificare subdolamente gli attacchi contro gli ebrei.

La cosa assurda è che l’unico posto in tutto il Medio Oriente dove i cristiani possono manifestare liberamente la loro fede, l’unico posto dove possono partecipare alla vita politica e sociale, l’unico posto dove possono persino criticare le politiche del governo senza il rischio di essere attaccati per il collo ad una gru, è Israele.

Come si spiega allora tutto questo astio (non lo voglio chiamare odio) del sig. Bergoglio verso Israele e gli ebrei? Come si spiega la sua comprensione dei crimini commessi dai terroristi islamici nel nome di un Dio che dopo gli ebrei ucciderebbe anche tutti i cristiani?

Non lo so. Qualcuno accampa ragioni politiche, ma un prete (figuriamoci un pontefice) non dovrebbe avere pregiudizi politici. Lo sappiamo, li ha. Però non dovrebbe.

Altri sostengono che pure lui sia antisemita, che come gli antichi templari vada all’attacco al grido di «Dio lo vuole». Un po’ come «Allah u-Akbar». In fondo sembrerebbe che gli obiettivi dei due combacino in molti punti.

Un prete che predica la pace ma che non critica chi la guerra l’ha iniziata. Un prete che vorrebbe difendere i bambini ma non spreca una parola contro chi quei bambini li usa come arma ancora prima di come scudi umani. Non una parola su chi a quei bambini mette un mitra in mano e poi li spedisce in prima linea. I bambino soldato di Hamas.

La vogliamo chiamare ipocrisia o malafede? Una cosa è certa: il Medio Oriente non ha bisogno delle sciocchezze di un prete con enormi pregiudizi che purtroppo arriva a comunicare con centinaia di milioni di persone. Forse farebbe bene a pensare alla sua parrocchia.

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Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter