Il Medio Oriente non aspetta il più volte promesso piano di pace americano. Ormai sono due anni che il Presidente Trump annuncia come “imminente” il cosiddetto “Deal of the Century”, il piano di pace per il Medio Oriente che dovrebbe mettere a posto ogni cosa, a partire dalla questione israelo-palestinese fino ai rapporti tra Paesi Arabi e Israele.
Aspettando l’accordo del secolo Israele e i Paesi Arabi si muovono per conto loro. Pochi giorni fa il premier Netanyahu è andato in visita ufficiale in Oman, uno dei paesi arabi del Golfo più importanti per il suo ruolo da mediatore tra l’Arabia Saudita e il Qatar. Invitato dal Sultano Qaboos, Netanyahu è il secondo Premier israeliano a visitare l’Oman, venti anni dopo Shimon Peres.
Poche ore dopo l’inno di Israele risuonava per la prima volta in un palazzetto degli Emirati Arabi Uniti dove si svolgeva unna manifestazione sportiva. Un atleta israeliano di judo vinceva l’oro e, cosa mai avvenuta, alla consegna della medaglia risuonava la HaTikvah portando alla commozione il Ministro dello sport israeliano, Miri Regev, la quale poco dopo andrà addirittura a visitare la grande Moschea di Sheikh Zayed ad Abu Dhabi.
Due fatti di questa portata in poche ore non sono il frutto di un caso. La crisi sul caso Khashoggi, molto mediatizzata e abilmente sfruttata da Erdogan, che sta attraversando l’Arabia Saudita e i timori che proprio quel caso blocchi i cambiamenti imposti da Mohammed bin Salman (MBS) e che quindi gli equilibri regionali vengano sconvolti, stanno spingendo i Paesi Arabi a normalizzare velocemente i rapporti con Israele, a prescindere dall’atteso piano di pace americano e soprattutto a prescindere dai Palestinesi.
C’è voglia di normalità e di sicurezza nel Golfo Persico. I Paesi Arabi hanno ormai capito da tempo che Israele non è un loro nemico ma che il loro vero nemico sta dall’altra sponda del Golfo Persico, a Teheran.
Nessuno intende più aspettare oltre per normalizzare i rapporti con lo Stato Ebraico, tanto meno intendono aspettare il piano di pace americano che sicuramente verrà respinto dai palestinesi, viste anche le ultime decisioni della OLP. A star dietro ad Abu Mazen o ad Hamas, aspettando un piano di pace che non arriva mai si rischia di bloccare tutto, ormai lo hanno capito anche i cammelli del deserto arabico. Israele e Paesi arabi sono già oltre il piano di pace americano. Ora si spera solo che non succeda un cataclisma in Arabia Saudita dove la corsa alla successione di Re Salman è appena iniziata.
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