Ieri il Consigliere del Presidente Trump per il Medio Oriente, Jared Kushner, ha incontrato ad Ankara il dittatore turco Tayyip Erdogan.
Motivo dell’incontro, secondo la Casa Bianca, discutere con il califfo turco del piano di pace tra israeliani e palestinesi che gli Stati Uniti si apprestano a presentare.
I due avrebbero anche discusso di nuove cooperazioni tra Stati Uniti e Turchia e della situazione geopolitica in Medio Oriente, anche se non è chiaro se hanno parlato della questione del Kusrdistan siriano e della volontà di Erdogan di invadere la regione.
Cosa c’entra Erdogan con il piano di pace tra israeliani e palestinesi?
La prima domanda che sorge spontanea è: cosa c’entra Erdogan con il piano di pace tra israeliani e palestinesi?
E’ vero che il califfo turco immagina se stesso come il capo assoluto della Fratellanza Musulmana, punto di riferimento anche per le varie fazioni palestinesi nonché per Hamas. E’ vero che il ruolo della Turchia in Medio Oriente non può essere sottovalutato. Ma questa visita in Turchia di Jared Kushner, fatta prima della presentazione ufficiale del piano di pace americano, sa tanto di “ricerca del consenso turco”, un consenso che però non serve.
Non va dimenticato infatti che solo meno di un anno fa Erdogan proponeva al mondo islamico (arabo e non arabo) di creare un “esercito dell’Islam” per distruggere Israele, una idea poi mutuata anche dall’Iran che nel giugno scorso fece sua l’idea di Erdogan.
Possiamo capire poco anche la “cortesia diplomatica” se di questo si tratta. Erdogan non merita nessuna cortesia diplomatica. E’ uno spietato dittatore, un nemico dell’occidente che attraverso vari sistemi cerca di mettere in atto il piano della Fratellanza Musulmana per la conquista dell’occidente. Quale apporto può dare a un eventuale piano di pace tra israeliani e palestinesi quando il primo obiettivo di quel piano è proprio Israele? Quale apporto può dare Erdogan alla pace quando la Turchia è convintamente uno dei maggiori finanziatori di Hamas?
Un piano di pace tra israeliani e palestinesi può avere qualche possibilità di successo solo se si tengono fuori personaggi come Erdogan che da una pace tra Israele e un eventuale stato palestinese hanno tutto da rimetterci.
Ben venga una proposta strutturata per mettere fine al conflitto israelo-palestinese, ma la storia insegna che per avere anche una minima possibilità di successo i satrapi musulmani vanno tenuti fuori da qualsiasi trattativa tra le due parti. La questione va discussa tra Gerusalemme e Ramallah, senza alcuna interferenza esterna, specie di dittatori come Erdogan.
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