Ieri su Facebook ho difeso per la prima volta in vita mia il M5S. Ho condiviso un post dalla bacheca di Manlio Di Stefano nel quale si denunciava un atto di intimidazione e violenza contro la deputata grillina Maria Edera Spadoni. Mi sembrava ( e mi sembra tutt’ora) un atto dovuto e democratico. Se si denunciano giustamente le minacce e intimidazioni e le violenze commesse dal M5S contro la fuoriuscita Paola Del Pin è giusto denunciare anche questo.
Fatta questa premessa voglio venire al punto. Nella discussione che ne è seguita nella quale è intervenuto lo stesso Manlio Di Stefano il quale ci ha accusati di fare “cattiva informazione” scambiando critiche per insulti (la cosa è opinabile ma ne discuteremo un’altra volta), è stato fatto notare a Di Stefano che sulla sua bacheca abbondano commenti antisemiti e negazionisti. Manlio Di Stefano si è difeso sostenendo che lui non censura nessuno per una sua precisa scelta. Al che gli ho chiesto perché, pur non censurando nessuno (anche questa una scelta opinabile) non prendesse comunque le distanze da certi personaggi negazionisti e antisemiti che si vantano di far parte del M5S. La risposta è stata “illuminante”: «in vero io non mi associo a nessuno quindi non devo dissociarmi da nessuno».
Già il fatto che uno dica “non devo” presuppone che abbia interpretato la richiesta di dissociazione come una sorta di prova, una dimostrazione da dare all’interlocutore. Peccato che la mia non era una richiesta ma una semplice domanda alla quale il nostro Manlio Di Stefano, che ricordo è rappresentante della Commissione Esteri della Camera, non ha saputo o non ha voluto rispondere (più non ha voluto che non ha saputo). Il motivo è semplicissimo: tra i negazionisti e gli antisemiti il M5S ha una bacino d’utenza non indifferente e questo mi sembra innegabile. Come può giustamente un deputato del M5S come Manlio Di Stefano dissociarsi da chi gli da il voto? Sarebbe come chiedere a un deputato berlusconiano di difendere la Magistratura o a uno del PD di dissociarsi dalle COOP rosse.
Ma se questo è vero, e lo è, perché negare a spada tratta che quello della presenza di negazionisti e antisemiti nel M5S sia una realtà? Perché negare che su quei voti il M5S fa molto affidamento? Perché bloccare la legge sul negazionismo accampando stupidi pretesti per poi andare a sostenere che si è favorevoli alla legge purché sia “la solennità del Senato a sancirlo” ben sapendo che è solo un tentativo (maldestro) di rinviare l’approvazione di una legge che avrebbe fatto adirare molti sostenitori del M5S. Basta guardare i commenti sotto l’articolo che ho linkato per rendersene conto. Addirittura si invita la rete a votare contro questa legge pretendendo di difendere l’art. 21 della Costituzione.
Ora, non venitemi a dire che questa è la chiarezza di cui tanto si vantano i grillini, che questa sia un linea chiara e priva di lati oscuri. L’unica cosa veramente chiara è che non possono dissociarsi dai negazionisti e dagli antisemiti tanto che è persino imbarazzante doverlo dimostrare.
Bianca B.
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