Libia in fiamme, ma Obama gioca a golf e l’Europa non se ne cura

Le forze jihadiste di Misurata hanno annunciato di aver preso il controllo dell’aeroporto di Tripoli. Secondo la Reuters, che cita alcuni residenti, forti esplosioni sarebbero state udite anche in varie zone della capitale libica. Il tutto mentre il Governo centrale non riesce a mettersi d’accordo su un esercito nazionale e in particolare a chi darne il comando.

La situazione in Libia è del tutto fuori controllo con le forze jihadiste che avanzano giorno dopo giorno mentre sia gli Stati Uniti che l’Europa sembrano disinteressarsi completamente del problema. Obama gioca a golf e a Bruxelles sono tutti in ferie. Troppo complicato interessarsi di una guerra che rischia di tracimare in Europa e che è favorisce l’esodo di centinaia di migliaia di persone verso le coste europee.

Violenze in stile ISIS vengono segnalate in tutto il Paese, zone sempre più ampie vengono assimilate dal Califfato di Misurata. Gli unici che sembrano essere preoccupati della situazione in Libia sono gli egiziani che temono, giustamente, il diffondersi del terrorismo islamico anche in Egitto.

Ed è riduttivo a questo punto parlare di “guerra alle porte dell’Europa”, sarebbe meglio parlare di “guerra in Europa” visto e considerato che la Libia è a pochi Km dalle coste italiane. Oltretutto nessuno sembra far caso al fatto che le forze jihadiste possono entrare in possesso dei giganteschi arsenali militari di Gheddafi che, tra le altre cose, contengono ancora un certo numero di armi chimiche.

I tutto questo nessuno sembra interessarsi del fatto che l’Unione Europea a distanza di mesi dalle elezioni non sia ancora stata in grado di nominare almeno un Ministro degli Esteri, qualcuno che sostituisse l’inutile e dannosa Catherine Ashton in un momento così difficile e delicato. Per i burocrati di Bruxelles la situazione in Libia può aspettare. Adesso è tempo di ferie.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Carlotta Visentin

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