Alla Lega Araba l’unica cosa su cui sono tutti d’accordo è il disaccordo su quasi tutto, escluso naturalmente il solito leitmotiv, Israele come responsabile delle tensioni in Medio Oriente.
Ieri si è tenuta in Mauritania l’annuale riunione dei 22 paesi della Lega Araba, una riunione dove sono emerse tutte le contraddizioni e le dispute da cortile del mondo arabo. Nessun accordo per una forza antiterrorismo araba, già decisa due anni fa e mai resa operativa. Nessun accordo su come comportarsi con lo Stato Islamico, con l’Iran e con la Turchia. Condanna abbastanza flebile del terrorismo islamico e, naturalmente, condanna decisa di Israele accusata di non arrendersi ai palestinesi e quindi di essere il responsabile del congelamento delle trattative sul conflitto israelo-palestinese che come conseguenza ha l’innalzamento delle tensioni in tutto il Medio Oriente. Il fatto che i musulmani si stiano scannando tra di loro e che l’integralismo islamico stia provocando centinaia di migliaia di morti non sembra essere per gli Stati della Lega Araba il motivo di tutto il caos in Medio Oriente.
L’unico ad attaccare direttamente il terrorismo islamico e a individuarlo come responsabile dei macelli in Medio Oriente è stato il Premier egiziano, Sherif Ismail, che ha parlato per conto del Presidente Al-Sisi, assente per motivi non ben specificati. «Dobbiamo riformulare il linguaggio religioso» ha detto Sherif Ismail «un linguaggio che i terroristi usano travisato per raggiungere i propri fini e seminare terrore e morte».
Alla riunione della Lega Araba mancava anche il Re Salman d’Arabia Saudita, sembra per motivi di salute, e così con Al-Sisi e Re Salman assenti la riunione ha perso quasi ogni significato tanto che dai due giorni previsti il tutto è stato ridotto ad un solo giorno. Tuttavia il tempo per attaccare Israele e scrollarsi di dosso tutte le responsabilità dei macelli in Medio Oriente i delegati arabi lo hanno trovato ugualmente. Per il resto, come detto, non sono d’accordo su nulla a partire da come comportarsi con la Turchia appoggiata stranamente dall’Arabia Saudita mentre l’Egitto chiedeva una ferma presa di posizioni contro le epurazioni di Erdogan. Nulla di fatto nemmeno questa volta per la costituzione di una forza antiterrorismo araba, nulla di fatto sull’appoggio esterno ai curdi perorato ancora una volta dall’Egitto ma fortemente osteggiato dall’Arabia Saudita e dagli arabi africani. Lega Araba preoccupata dall’espansionismo iraniano ma non abbastanza per uscire dallo stereotipo classico che tutte le colpe sono di Israele. Poco incisiva anche la condanna dei gruppi terroristici islamici che stanno insanguinando il Medio Oriente. Diciamo una condanna di rito, giusto il minimo sindacale per non intaccare la possibilità di sostenere alcuni di questi gruppi da remoto. Accuse agli interventi stranieri che, come dice il Presidente della Mauritania Mohamed Ould Abdel Aziz, «alimentano l’instabilità nel mondo arabo».
Insomma, chi si aspettava una riunione della Lega Araba finalmente onesta e che condannasse senza remore il terrorismo islamico è rimasto parecchio deluso. Le solite cose arabe, mai chiare e sempre a doppio senso. Nulla di nuovo sul fronte arabo.
Scritto da Sarah F.