Le menzogne dei media sull’accordo sul nucleare iraniano

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E’ arrivato il momento di gettare definitivamente la maschera sull’accordo raggiunto in emerito al nucleare iraniano. I più grandi media mondiali, quelli che controllano la quasi totalità della informazione che conta, gente del calibro della AFP, la Associated Press e la Reuters, lo hanno descritto come una “accordo storico” contribuendo così a pompare la menzogna di Obama. La realtà è che l’accordo raggiunto sul nucleare iraniano mette in serio pericolo non solo l’esistenza di Israele ma quella di tutto il mondo.

Lo riconoscono, seppure con diversi distinguo rispetto a Netanyahu, anche la Livni ed Herzog che parlano apertamente del fatto che Israele debba poter attaccare le centrali nucleari iraniane nel caso ci si accorga che l’Iran stia costruendo un ordigno atomico (qui trovate la proposta della Zionist Union).

Qualcuno dirà, è chiaro che la visione israeliana sia diversa rispetto al resto del mondo, anche quella della opposizione di sinistra. Certo che è diversa, perché mentre Israele è direttamente minacciata a livello esistenziale dal programma nucleare iraniano il resto del mondo non vede l’ora di tornare a fare affari con gli Ayatollah infischiandosene se poi l’Iran costruirà o meno una bomba atomica.

Così il grande Ayatollah Ali Khamenei, che con l’Iran sotto sanzioni si è arricchito a dismisura mentre il popolo iraniano moriva di fame, si permette di dettare le proprie condizioni che sono inaccettabili per Israele (e lo dovrebbero essere per tutti), semplicemente perché del fatto che le sanzioni vengano tolte o meno non gliene importa nulla. Allo stesso modo Rouhani, che gioca con Khamenei al poliziotto buono e al poliziotto cattivo, da un lato vuole apparire al mondo come la colomba riformista che riporterà l’Iran all’interno del consesso internazionale, ma dall’altro si comporta peggio del suo predecessore, quel Mahmoud Ahmadinejad che per anni ha dichiarato senza vergogna la sua voglia di “cancellare Israele dalle mappe geografiche”.

Però per i media mondiali l’Iran sta cambiando e adesso bisogna far passare l’idea che in Iran ci sia una specie di scontro interno tra conservatori e riformisti e che se l’accordo sul nucleare iraniano non passerà così com’è, non si farà altro che avvantaggiare i conservatori. Beh sappiatelo, son tutte balle, balle stratosferiche diffuse ad arte per convincere l’opinione pubblica mondiale che quell’accordo è l’unica soluzione possibile. E mi stupisce che gli ormai fantomatici “complottisti di sinistra” non abbiano denunciato questo complotto vero. Sarà perché di quelli veri, specie se rivolti contro una democrazia come quella israeliana, ai complottisti sinistri non gliene importa nulla.

Certo, noi non siamo nessuno per andare contro la AFP, la AP e la Reuters, ma vi inviterei a rileggere la testimonianza di un grande giornalista come Matti Friedman per capire come i grandi media manipolano le informazioni a favore di uno o dell’altro, ma quasi sempre a favore dei grandi interessi economici. E parliamoci chiaro, togliere le sanzioni all’Iran è prima di tutto un enorme business. Che poi gli iraniani si facciano la bomba atomica per spazzare via Israele dalle cartine geografiche è un dettaglio irrilevante rispetto agli affari che si possono fare con gli Ayatollah.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza

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