La grande bugia del conflitto arabo-israeliano

Un bel editoriale di Guy Bechor apparso oggi su Ynet ci svela un aspetto che in pochi in occidente hanno colto delle cosiddette “primavere arabe”, quello della demolizione della grande bugia che per anni ha sfamato milioni di bocche e sulla quale sono stati costruiti miti che sembravano indistruttibili: quello del conflitto tra arabi e israeliani.   

Guy Bechor ci fa notare come per tanti anni il conflitto arabo-israeliano sia stato considerato come “la madre di tutte le guerre” l’unica ragione per cui in Medio Oriente era impossibile che si raggiungesse la pace. Le “primavere arabe” invece ci hanno svelato che il problema non è il conflitto tra palestinesi e israeliani e che Israele non è il problema del Medio Oriente, ma che il problema erano i dittatori che tenevano soggiogate milioni di persone anche e soprattutto con lo “spettro di Israele”. Alla fine dei palestinesi non frega niente a nessuno e il mondo arabo si accorge che il nemico non era Israele ma si chiamava Mubarak, Gheddafi, Ben Ali e si chiama Assad,Hezbollah, Hamas. Non era Israele a negare i Diritti degli arabi ma erano i dittatori a farlo. Non è Israele a negare i Diritti dei palestinesi ma è la corruzione di Fatah e di Hamas a farlo.

Per capire bene quale timore abbiano Fatah e Hamas delle ripercussioni che potrebbero avere le primavere arabe su di loro basta dare una occhiata al giro di vite impresso da Hamas nella Striscia di Gaza ai movimenti per i Diritti Umani, giro di vite che probabilmente è iniziato con l’omicidio di Vittorio Arrigoni che solo pochi giorni prima di essere rapito e ucciso aveva pubblicato un durissimo articolo contro Hamas firmato anche da diversi ragazzi di Gaza.

Fino a ieri quando i regimi arabi non sapevano come risolvere i loro conflitti interni paventavano il “rischio Israele” e tutto di metteva a posto. Così hanno fatto i palestinesi che per anni quando si avvicinava il momento di firmare una qualche forma di pace con Israele, trovavano sempre qualcosa che non andasse bene pur di non rinunciare al grosso business che il conflitto con Israele rappresenta.

Solo che adesso le cose sono cambiate, forse è una delle poche cose positive portate dalle primavere arabe. La gente araba si rende conto che la loro condizione miserevole non è dovuta al fatto che ci sia Israele o il conflitto israelo-palestinese ma è dovuta ad anni e annidi bugie, di corruzione, di intrighi e di malgoverno. Israele non c’entra niente.

Sarah F.

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