La Clinton voleva bombardare gli impianti nucleari iraniani

 

Hillary Clinton avrebbe voluto bombardare gli impianti nucleari iraniani. E’ quello che emerge da alcune mail diffuse da WikiLeaks provenienti dalla violazione di un account email di uno dei suoi maggiori collaboratori riferite alla partecipazione della stessa Clinton a un forum organizzato dalla Goldman Sachs cinque mesi prima del raggiungimento dell’accordo sul nucleare iraniano.

Secondo la Clinton Israele non aveva la capacità di attaccare da solo e danneggiare in maniera significativa gli impianti nucleari iraniani ma alla domanda su come impedire che l’Iran diventasse una potenza nucleare la Clinton avrebbe risposto che «gli Stati Uniti dovrebbero bombardare gli impianti iraniani» ma senza stivali sul terreno, nel senso che escludeva un intervento di terra.

Proseguendo nel suo intervento e rispondendo a domande su come fermare gli iraniani Hillary Clinton ha ribadito che gli Stati Uniti avrebbero dovuto bombardare gli impianti nucleari iraniani evidenziando come «essi (gli iraniani n.d.r.) agiscono come se non ci fossero conseguenze» e puntando il dito sulla pericolosità di Teheran anche come uno dei maggiori sponsor del terrorismo internazionale.

Come detto la Clinton aveva poca fiducia sulle possibilità israeliane di colpire in maniera significativa gli impianti nucleari iraniani ed era convinta che al massimo avrebbero rallentato il programma nucleare iraniano di un paio di anni, ma gli Stati Uniti avevano un’arma in più, quella che Hillary Clinton ha definito “il penetratore”con riferimento probabilmente alle nuove bombe anti-bunker americane di cui all’epoca Israele era sprovvisto.

Non sappiamo se dopo l’accordo sul nucleare iraniano Hillary Clinton abbia cambiato idea in merito a quello che avrebbero dovuto fare gli Stati Uniti con l’Iran e se, come afferma pubblicamente, creda realmente alla bontà di quell’accordo. Di certo emerge una certa differenza di vedute tra lei e il Presidente Obama in special modo quando fa intendere che per fermare seriamente il programma nucleare iraniano si sarebbero dovuti distruggere o danneggiare in maniera grave gli impianti in modo da non dare agli iraniani la possibilità di rimettere in piedi il sistema di arricchimento dell’uranio che, come precisa, «non è un Diritto per l’Iran», concetto ribadito in un discorso pubblico tenuto il 23 ottobre 2013 al Aims Alternative Investments Symposium nel quale la Clinton si diceva scettica sulla possibilità di raggiungere un accordo credibile con l’Iran.

Scritto da Sarah F.

redazione

Le redazioni italiana e israeliana di Rights Reporter

1 Comment Lascia un commento

  1. Se il suo presidente Barack Obama il noto Mussulmano, amico intimo degli arabi antiisraeliano nell’animo, ha permesso che quanto voleva il suo Segretario di Stato non divenisse realtà è solo perché Obama odia profondamente Israele e il popolo Ebraico, punto, lui il presidente degli USA è un grande ipocrita e soprattutto un uomo meschino politicamente e come persona. Quando il nero presiedente antisemita ogni tanto va a cerimonie ho viene intervistato e cice chd lui appoggia è vicino ad Israele, mente per mentire, lui stesso ha permesso all’Iran di continuare a perseguire l’atomica, lui sempre e solo lui ha permesso lo sblocco di 100 miliardi di dollari agli iraniani, soldi congelati negli anni ai governati dall’Iran, cosa credete che possano fare i teocrati persiani sponsor dei vari cartelli terroristi nel mondo con quella montagna di denaro se non sobillare aizzare armare i vari terroristi sparsi nel mondo pronti a colpire gli interessi proprio degli USA di Israele e egli occidentali, ecco chi è Obama l’amico di Israele, e nonostante tutto ciò ha il coraggio di definirsi un amico del l’unica democrazia del medio oriente !!!

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