Il grande Ayatollah Ali Khamenei è tornato a guidare la preghiera del venerdì dopo otto lunghi anni e non ha perso l’occasione per attaccare e allo stesso tempo deridere il Presidente Trump e più in generale gli americani.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump un “pagliaccio”che finge di preoccuparsi del popolo iraniano mentre si prepara a pugnalarlo alla schiena con un “pugnale velenoso”.
Con queste parole la guida suprema iraniana ha attaccato il Presidente Trump reo di aver detto parole di sostegno per i giovani iraniani che in questi gironi stanno manifestando in Iran.
Poi è passato alla “derisione” della potenza americana. Parlando dell’attacco missilistico iraniano contro basi USA in Iraq, Khamenei ha detto che “l’Iran ha dato uno schiaffo in faccia agli Stati Uniti come superpotenza” alludendo al fatto che Teheran non ha paura degli americani e che lo ha dimostrato con un attacco che, secondo lui, ha dimostrato che gli USA non sono una superpotenza.
Nel suo sermone ha poi tessuto le lodi di Qassem Soleimani, definendolo “un eroe che ha operato all’estero per difendere la Repubblica Islamica” e ha difeso l’operato delle Guardie della Rivoluzione Islamica messe sotto accusa per l’abbattimento di un aereo civile ucraino mentre decollava da Teheran.
Infine ha sminuito le recenti manifestazioni di protesta (represse nel sangue) affermando che “chi contesta non rappresenta l’Iran” ricordando invece i milioni di “veri iraniani” che hanno partecipato ai funerali di Soleimani.
Ora attendiamo – a dire il vero senza tante aspettative – la risposta del Presidente Trump a queste gravissime offese pronunciate dalla Guida Suprema iraniana in un contesto così importante come la preghiera del venerdì.
Seguici su…