Continua il vergognoso silenzio dei media su gravissimi attacchi alle comunità ebraiche e a Israele. Ieri alcuni terroristi arabi cercavano di introdursi in Israele per compiere un grosso attentato, ma sono stati intercettati da una unità dell’IDF. Nello scontro a fuoco è morto un soldato israeliano appena ventenne. Si chiamava Netanel Yahalom.
A parte la gravità del fatto, cioè che ancora una volta un commando di terroristi pesantemente armato e dotato di cinture esplosive (il che non lascia adito a dubbi sulle loro intenzioni) si sia introdotto in Israele passando dall’Egitto, quello che lascia del tutto interdetti è l’ermetico silenzio dei media occidentali su questo vero e proprio assassinio di un giovanissimo militare israeliano. Se a morire fosse stato un terrorista arabo questa mattina avremmo visto titoloni sui giornali e servizi su Rai 3 e RaiNews24. Invece nemmeno un accenno, come se fosse una cosa del tutto normale. Stessa cosa sui media internazionali.
Questo avviene ad appena due giorni dalla omissione della stampa di un altro gravissimo fatto avvenuto in Francia, l’attacco chiaramente di stampo antisemita ad un supermercato frequentato da decine di famiglie ebree, una attacco che solo grazie a un miracolo non ha provocato una strage.
Questo atteggiamento omissivo dei media nei confronti degli attacchi a Israele e alla comunità ebraica lascia pensare che non si tratti di semplici sviste ma ci si trovi di fronte ad una vera e propria strategia comune a molti media, una strategia decisa a tavolino magari per non “turbare” ulteriormente gli animi islamici già messi a dura prova da un filmetto da due soldi e da alcune vignette satiriche su Maometto. Se così fosse, siamo davvero sicuri di trovarci ancora in contesto democratico?
Sarah F.