A tre mesi dalla sua nomina a comandante delle IDF (Israel Defense Forces) il Generale Aviv Kohavi presenta il suo piano pluriennale di miglioramento delle forze di difesa israeliane.
Il piano è complesso e alcuni cambiamenti saranno implementabili da subito mentre per altri sarà necessaria l’approvazione del Governo e le coperture finanziarie.
Il piano di Aviv Kohavi viene denominato “Prontezza e cambiamento” ed è concentrato su due fattori già in parte implementati dalle IDF: un maggior utilizzo della tecnologia e della intelligence, e una maggiore cooperazione tra i vari reparti dell’esercito che possano portare a risposte rapide e altamente qualificate alle minacce che vengono portate a Israele.
Il piano del Generale Aviv Kohavi prevede un cambiamento rapido delle IDF a differenza di quello voluto dal suo predecessore, il Generale Gadi Eisenkot, che invece prevedeva un cambiamento progressivo e dilatato nel tempo.
I punti salienti del piano
- creazione di un’unità all’interno della Direzione Pianificazione delle IDF, acronimo ebraico Shiluah, che sarà guidata da un generale di brigata e che si concentrerà sulla integrazione di nuove tecniche di intelligence e combattimento oltre a nuove tecnologie dedicate allo spionaggio
- costituzione di una nuova task force altamente tecnologica che sia in grado di individuare gli obiettivi e di dirigere le operazioni sugli obiettivi stessi in modo rapido e preciso. La task force sarà formata anche da elementi della intelligence che opereranno anche sul terreno. La struttura sarà dotata di una unità specifica che gestirà un “arsenale tecnologico” in grado di analizzare in tempo reale ogni movimento e individuare rapidamente gli obiettivi da colpire
- sensibile aumento del coordinamento tra le diverse forze delle IDF. Fanteria, carri armati, artiglieria e ingegneria da combattimento dovranno non solo coordinarsi meglio ma dovranno avere anche una maggiore preparazione al combattimento
- le forze di terra dovranno essere sensibilmente rafforzate con missili anticarro e altre armi “trasportabili” e potranno usufruire in maniera più semplice e lineare del supporto aereo
- creazione di una “rete IDF”, cioè di una rete internet completamente autonoma che consenta di condividere in tempo reale le informazioni fornite dalla intelligence sugli obiettivi da colpire
- creazione di una unità da combattimento combinata composta da fanteria, ingegneria da combattimento, artiglieria, aviazione e intelligence
Cambiano gli scenari e cambia l’IDF
Il piano “prontezza e cambiamento” messo a punto dal Generale Aviv Kohavi denota con chiarezza il cambiamento di scenario rispetto a quello messo a punto a suo tempo dal suo predecessore.
La prima cosa che si nota è che non c’è il tempo di prevedere cambiamenti troppo dilatati nel tempo. Il pericolo iraniano impone cambiamenti rapidi e ben definiti.
La seconda differenza evidente è proprio il cambio di scenario. Le forze di difesa israeliane non devono più affrontare “solo” dei gruppi terroristici ma devono difendere Israele da un più che probabile attacco portato da un esercito strutturato e addestrato oltre che abbastanza ben armato, qual’è appunto quello iraniano (compresi i proxy).
La reazione di fronte a questi nuovi pericoli deve essere rapida e precisa e deve prevedere ogni tipo di scenario di combattimento, scenario che cambia notevolmente se affronti Hamas piuttosto che l’esercito iraniano e i suoi proxy.
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