Gerusalemme, Israele (Rights Reporter) Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto ieri sera una consultazione di sicurezza ad alto livello sugli sviluppi in Siria, in seguito all’attacco a sorpresa dei ribelli nella zona di Aleppo e Idlib.
Alti funzionari della sicurezza a Gerusalemme affermano che Israele teme che il presidente siriano Bashar Assad permetta all’Iran di introdurre forze delle Guardie Rivoluzionarie nel territorio siriano per aiutare l’esercito di Damasco a difendere il suo regime, e che tale mossa avvicinerà le Guardie Rivoluzionarie al confine con Israele.
Secondo le stesse fonti, Hezbollah avrebbe già inviato forze dal Libano nel nord della Siria per proteggere i beni dell’organizzazione e dell’Iran dai gruppi terroristici jihadisti.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è arrivato ieri a Damasco e ha incontrato il presidente Assad per coordinare le mosse tra Iran e Siria, con l’obiettivo di proteggere il regime siriano.
Secondo la stampa araba, l’Iran sta già pensando di inviare forze militari in Siria. Ieri sera ha messo in guardia gli Stati Uniti dall’approfittare della situazione in Siria e ha lanciato segnali sulla possibilità di inviare forze “consultive” delle “Guardie rivoluzionarie” nella città di Aleppo in Siria se gli sviluppi sul terreno lo richiedessero.
Fonti di stampa hanno riferito che il deputato iraniano Ismail Kavehtri, responsabile per gli affari militari presso la commissione per la sicurezza nazionale del parlamento, ha affermato ieri sera che esiste la possibilità che l’Iran invii forze “consultive” in Siria, ma secondo lui , “questo dipende dagli sviluppi sul terreno e dalle decisioni della leadership israeliana”.
Kavehtri ha affermato infatti che gli attacchi dei ribelli ad Aleppo avevano lo scopo di impedire gli aiuti iraniani a Hezbollah durante il cessate il fuoco di 60 giorni, secondo un piano americano-israeliano. Ha sottolineato che il numero dei consiglieri iraniani in Siria non è molto elevato e, se il loro numero fosse elevato, agirebbero immediatamente. Ha stimato che “il fronte della resistenza interverrà con forza in Siria per impedire il ritorno delle fazioni armate, al fine di contrastare il piano americano-israeliano”.
Le stesse fonti sostengono anche che il generale Hossein Dakiki, consigliere del comandante delle “Guardie rivoluzionarie”, ha affermato che “il nemico israeliano sta complottando in Siria e in Libano, ma in Siria gli verrà tagliata la mano in modo tale da passerà per sempre alla storia.”
Secondo quanto riferisce la rete Farda in lingua persiana, migliaia di combattenti delle milizie sciite in Iraq si stanno dirigendo verso la città di Aleppo in Siria per partecipare ai combattimenti.
Israele sta monitorando attentamente ciò che sta accadendo in Siria, e fonti politiche dicono che Israele agirà se le forze iraniane o le milizie filo-iraniane tentano di avvicinarsi al confine con Israele, e che “Israele è pronto per qualsiasi scenario”.