«L’Europa deve accettare l’Islam come un membro della famiglia, non come un ospite». Con queste parole il segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC), Ekmeleddin Ihsanoglu,si è rivolto ai delegati europei presenti a Bruxelles all’apertura della rappresentanza ufficiale de OIC presso l’Unione Europea.
Secondo Ekmeleddin Ihsanoglu, l’Europa dovrebbe aprire le sue braccia e accogliere l’Islam adattandosi e accettando le diversità in termini di Diritto esistenti tra la religione islamica e il resto del mondo, il tutto nel nome di una pacifica convivenza che vorrebbe l’Islam come protagonista attivo della vita politica e sociale in Europa.
Peccato che tra Islam e Diritto ci sia un abisso e che non possiamo accettare in nessun caso di accettare precetti islamici che vanno contro la nostra concezione di Diritto e soprattutto contro il concetto base su cui è stata fondata l’Unione Europea.
L’arroganza islamica di pretendere che sia l’Europa a doversi piegare alle regole islamiche e non che sia l’Islam a doversi evolvere in termini di Diritto ha trovato però purtroppo terreno fertile a Bruxelles dove non mancano buonisti suicidi e quinte colonne delle potentissime lobby islamiche in Europa. Entusiasta di aprire le porte europee e di attivare una “proficua” collaborazione tra Islam e Unione Europea si è detta Catherine Ashton (non ne avevamo dubbi) insieme al responsabile europeo per il Nord Africa e il Medio Oriente, Hugues Mingarelli, i quali vedono nel potenziamento dei rapporti tra OIC e Unione Europea una buona occasione per limare le differenze tra Islam e resto del mondo, solo che secondo la loro contorta visione non devono essere gli islamici ad avvicinarsi al concetto di Diritto occidentale ma deve essere l’occidente a doversi adattare alle regole e ai precetti islamici.
Secondo le stime diffuse ieri dal OIC in occasione della conferenza stampa seguita alla inaugurazione degli uffici dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica a Bruxelles, gli islamici in Europa sono in forte crescita e Ekmeleddin Ihsanoglu ha ricordato ai presenti che a fronte di una popolazione europea di 450 milioni di abitanti ci sono nel mondo 1,5 miliardi di musulmani e che “l’Europa non può non tenere conto di questi numeri”, una frase sibillina che suona quasi come una minaccia.
Da notare come è stata raccontata questa vicenda dalla emittente di Stato turca TRT la quale ha affermato che “l’Europa deve accogliere la civiltà islamica come membro influente e parte fondamentale del suo cambiamento ed evoluzione”. Insomma, l’Europa deve cambiare ed evolversi in senso islamico e, aggiunge la TRT, sarà fondamentale per questo l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea.
E’ ufficiale quindi: è iniziata ufficialmente l’islamizzazione dell’Europa solo che questa volta gli islamici, grazie all’incredibile cecità di alcuni burocrati europei, lo fanno entrando dalla porta principale, quella dell’Unione Europea, e non hanno certo remore nel dichiarare le loro intenzioni forti come sono di un buonismo suicida e antidemocratico che pervade le stanze del potere del vecchio continente.
Ma noi non lo possiamo accettare e lotteremo con tutte le nostre forze affinché l’Islam non oscuri il Diritto e non risucchi la nostra civiltà. Non permetteremo che l’Europa sprofondi nel medio evo islamico rinunciando ai valori fondamentali che l’hanno creata. Non subiremo impassibili il ricatto islamico. Dalla prossima settimana daremo il via a una serie di iniziative volte a mettere fuorilegge a livello europeo tutte quelle leggi islamiche che non coincidono con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e con la Carta Europea, prima fra tutti la diversità di genere imposta dall’Islam, i matrimoni combinati anche con minori, la poligamia ecc. ecc. Non permetteremo all’Islam di soverchiare il Diritto e di assimilare l’Europa ai loro precetti.
Amina A.