Islam: impressionante crescita in Gran Bretagna. Segnale per l’Europa

Government Set To Ban Islamist Group That Planned Wootton Bassett March

Da pochi giorni sono stati diffusi in Gran Bretagna i dati del censimento 2011 e quello che ne emerge è davvero impressionante e dovrebbe essere preso a monito da tutta l’Europa.

Secondo il censimento 2011 in Gran Bretagna la fede cristiana è in rapido declino mentre appare esplosivo l’aumento di quella islamica. I dati parlano chiaro: rispetto all’ultimo censimento (2001) i britannici di fede cristiana sono passati dal 71,7% al 59,3%. Nello stesso periodo di tempo il numero dei residenti in Gran Bretagna di fede islamica è cresciuto del 75% arrivando a sfiorare il 38% (37,9%) con una crescita che aumenta in maniera esplosiva ogni anno.

Per capire le ragioni di questa esplosione occorre andare a vedere l’andamento demografico. Il censimento ha rivelato che l’età media dei musulmani è di 25 anni mentre quella dei cristiani e di 45 anni. Come mai? La risposta è abbastanza semplice: i musulmani procreano molto di più dei cristiani. A questo va aggiunta la cosiddetta politica di immigrazione e integrazione inglese che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom degli arrivi dai paesi musulmani. Secondo un esperto inglese, se si va avanti di questo passo tra meno di cinque anni la maggioranza dei cittadini britannici sarà di fede musulmana e di questi l’80% saranno nati da immigrati.

I dati del censimento britannico (che non tengono conto delle varie confessioni all’interno dell’islam e del cristianesimo) devono essere un forte monito per tutta l’Europa e in particolare per quei Paesi, come l’Italia, che vogliono l’inserimento di una legge per lo Ius Soli e una politica più tollerante verso l’immigrazione. In Gran Bretagna sono stati costretti a istituire un sistema giudiziario parallelo per i musulmani con l’applicazione della Sharia in sede civile. Tra cinque anni i musulmani saranno la maggioranza e chiederanno ancora di più con gravissime conseguenze per il concetto di Diritti Umani che l’Europa stessa si è data e che la Gran Bretagna ha sottoscritto. Se non vogliamo che questo fenomeno si allarghi  a tutta l’Europa non possiamo non analizzarlo e correre ai ripari invece di aprire ulteriormente le nostre frontiere.

Adrian Niscemi

Share This Article
Follow:
Le redazioni italiana e israeliana di Rights Reporter