Nella giornata dell’esercito iraniano il Presidente Hassan Rouhani lancia la sua sfida al mondo e annuncia che la sua amministrazione appoggerà pienamente il potenziamento dell’apparato militare e del Corpo delle Guardie della Rivoluzione.
Dico chiaramente che il Governo, le élite della società iraniana, i nostri industriali e le società che si occupano di sviluppo saranno al fianco delle forze armate e del Corpo delle Guardie delle Rivoluzione (IRCG) per fornire loro quelle attrezzature e armi di cui hanno bisogno» ha detto Rouhani davanti a una folla urlante.
«Diciamo al mondo che produrremo o ci procureremo qualsiasi arma di cui abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno dell’approvazione o del permesso di nessuno» ha aggiunto Rouhani con chiaro riferimento alle crescenti pressioni affinché l’Iran interrompa lo sviluppo di missili balistici.
Rouhani ha poi lanciato un messaggio ai vicini affermando che l’Iran non sta aggredendo nessuno ma che, al contrario, è aperto al dialogo con i Paesi della regione.
Poi ha accusato gli Stati Uniti e i suoi alleati di «riempire il Medio Oriente di polvere da sparo e armi per i loro interessi» e ha detto che l’unico modo per raggiungere la pace è quello del dialogo e dei colloqui politici aggiungendo di voler combinare il potere militare dell’Iran al dialogo, come a dire di voler usare la carota e il bastone.
Alla sfilata, molto auto-celebrativa, hanno partecipato tutti i corpi militari iraniani e nel palco di fianco a Rouhani c’erano tutti i comandanti dei vari apparati. Gli iraniani hanno fatto sfilare anche molte delle loro armi tra le quali i missili Kamin 2 e Seraj 1 e il sistema radar Aftabaz.
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