Secondo un rapporto non ancora pubblicato dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) l’Iran ha aumentato le sue scorte di uranio arricchito al 60% di 92,5 chilogrammi (kg), pari a 2,2 volte quelle che vengono definite “quantità significative”.
Una quantità significativa è la “quantità approssimativa di materiale nucleare per la quale non si può escludere la possibilità di fabbricare un ordigno nucleare”.
L’Associated Press ha riferito il 26 febbraio che l’Iran possiede 274,8 chilogrammi (kg) di uranio arricchito fino al 60%, o 6,6 quantità significative, a partire dall’8 febbraio, citando un rapporto dell’AIEA non ancora pubblicato.
Questa quantità segna un aumento di 92,5 kg nelle scorte iraniane di uranio arricchito al 60 percento e un aumento di 2,2 quantità significative dall’ultimo rapporto pubblicato dall’AIEA nel novembre 2024.
Il rapporto dell’AIEA afferma che le scorte totali di uranio arricchito dell’Iran sono pari a 8.294,4 kg, con un aumento di 1.690 kg dal novembre 2024.
Il rapporto dell’AIEA rileva inoltre che i funzionari iraniani hanno continuato a impedire a quattro ulteriori ispettori esperti dell’AIEA di monitorare il programma nucleare iraniano.
La significativa espansione delle scorte di uranio arricchito dell’Iran, unita al rifiuto categorico dell’Iran di negoziare con gli Stati Uniti, rende molto improbabile che l’Iran concluda un accordo con l’E3 e gli Stati Uniti prima del giugno 2025.
Secondo quanto riferito, l’E3 ha dato all’Iran una scadenza al giugno 2025 per concludere un accordo nucleare prima che l’E3 imponga sanzioni a catena.
Il meccanismo a catena del JCPOA consente ai firmatari del JCPOA di reimporre le sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite all’Iran in caso di “inadempimento significativo da parte dell’Iran degli impegni del JCPOA”.
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