Il Mossad spiava Hezbollah con i walkie-talkie esplosivi dal 2015

I cercapersone costruiti in Israele mentre i walkie-talkie con all'interno l'esplosivo sono stati fatti avere a Hezbollah addirittura nel 2015 consentendo agli israeliani di intercettare per anni tutte le comunicazioni dei terroristi
6 Ottobre 2024
walkie-talkie esplosivi usati da Hezbollah

Il Washington Post approfondisce dettagli inediti sulla presunta operazione israeliana che il mese scorso ha fatto esplodere cercapersone e walkie-talkie usati dal gruppo terroristico libanese Hezbollah, ferendo migliaia di persone e dando il via a una operazione che ha inflitto a Hezbollah colpi immensi, tra cui l’uccisione del suo leader Hassan Nasrallah.

Il rapporto – che cita funzionari della sicurezza israeliani, arabi e americani, politici e diplomatici, nonché fonti vicine a Hezbollah – afferma che i cercapersone sono stati prodotti in Israele e concepiti dall’agenzia di spionaggio Mossad, compresa una caratteristica che ha fatto sì che molti agenti di Hezbollah usassero i dispositivi con entrambe le mani quando esplodevano, rendendoli incapaci di combattere.

Dopo che il 12 settembre i funzionari del Mossad hanno rivelato la funzionalità ai funzionari eletti e l’operazione è stata infine approvata dal gabinetto del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, migliaia di agenti di Hezbollah hanno ricevuto un messaggio che li informava di aver ricevuto un messaggio criptato che richiedeva la pressione di due pulsanti, costringendoli in pratica a usare entrambe le mani e a rimanere feriti a entrambe le mani quando le esplosioni avvenivano mentre premevano i pulsanti.

Il rapporto rivela anche che i walkie-talkie con trappola esplosiva – che sono stati fatti esplodere un giorno dopo – erano stati usati da Hezbollah dal 2015, fornendo a Israele un accesso continuo in tempo reale alle comunicazioni del gruppo terroristico per molti anni, prima che i dispositivi fossero armati in modo più letterale.

I minuscoli esplosivi nei cercapersone e nei walkie-talkie erano nascosti in modo tale che smontando il dispositivo – o anche passandolo ai raggi X – non si potesse rivelare il pericolo agli inconsapevoli membri di Hezbollah, che hanno prontamente abbracciato i gadget progettati e prodotti da Israele, riporta il Post.

Aggiunge che la proposta di vendita che ha convinto Hezbollah ad acquistare i cercapersone AR924 a batteria grande all’inizio di quest’anno è stata fatta da una donna non identificata che lavorava con una ditta di Taiwan e che non era a conoscenza del complotto israeliano.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

Dona con carta di credito

Sostienici usando PAYPAL

Sostieni Rights Reporter con una piccola donazione

Newsletter

Fai come migliaia di nostri lettori, iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato senza però essere disturbato. Puoi cancellarti quando vuoi
Previous Story

La vendetta di Israele: perché gli americani sono così prudenti?

Latest from Medio Oriente

Go toTop