Hamas: la risoluzione ONU non basta. Adesso ancora più violenza contro Israele

Per Hamas la vile risoluzione ONU contro Israele che condanna gli insediamenti in Giudea e Samaria non basta, adesso occorre riprendere con più determinazione le violenze contro Israele e contro i suoi cittadini.

Lo ha detto ieri il leader uscente di Hamas, Khaled Mashaal, parlando da Istanbul (Turchia) dove era stato invitato dal Governo turco e dove ha commentato la recente risoluzione ONU. «La risoluzione del Consiglio di Sicurezza ha dato al mondo un chiaro segnale circa la pericolosità degli insediamenti che minacciano la nostra terra» ha detto Mashaal che poi ha aggiunto «ma non è abbastanza. Adesso la resistenza armata a Gaza deve preparare un nuovo confronto con Israele, un confronto che ricordi agli israeliani i suoi guai al confine con Gaza».

Misure di sicurezza aumentate

La storia insegna che ogni volta che il mondo ha dato un dito agli arabi questi hanno cercato di prendersi tutto il braccio e siccome i tempi stringono perché a partire dal 20 gennaio entrerà in carica Donald Trump, i servizi segreti israeliani hanno invitato ad aumentare le misure di sicurezza lungo il confine con Gaza e ad aumentare i controlli in Giudea e Samaria. Si teme che Hamas voglia aumentare ulteriormente la pressione contro Israele provocando una dura reazione, magari a seguito di un sanguinoso attentato, contro le sue postazioni a Gaza e le sue cellule in Giudea e Samaria. Come sempre l’intenzione di Hamas è quella di provocare una reazione che faccia vittime civili tra i cosiddetti “palestinesi” per poter attaccare mediaticamente Israele. Ma lo deve fare in tempi brevi, fino a quando cioè alla Casa Bianca c’è un amico della Fratellanza Musulmana.

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