Guterres metta fine alla deriva tragicomica delle Nazioni Unite

17 Ottobre 2016

 

Il Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, ormai sembra più il palco di Zelig piuttosto che il luogo dove si dovrebbero affrontare e risolvere i problemi del mondo.

Dopo l’assurda risoluzione dell’UNESCO contro i luoghi sacri ebraici l’altro ieri è arrivata la dichiarazione del vice rappresentante permanente iraniano all’ONU che chiedeva alle Nazioni Unite di fermare la vendita di armi a Israele in quanto destinate a «uno Stato terrorista che compie genocidio, occupazione di terre non sue, attività terroristiche e detiene armi nucleari che non esiterà a usare». In sostanza il diplomatico iraniano ha descritto l’Iran spacciandolo per Israele.

E’ solo l’ultima delle comiche a cui si è assistito al Palazzo di Vetro. Poco prima al Consiglio di Sicurezza era andata in onda quella organizzata dalla ONG israeliana (sic) B’tselem che attraverso il suo direttore ha invitato le Nazioni Unite a intervenire per porre fine alla “occupazione israeliana”.

Ora, si possono capire le politiche nazionali che usano spesso e volentieri la narrativa e la distorsione dei fatti per fare proselitismo politico, ma le Nazioni Unite dovrebbero essere qualcosa di diverso, alle Nazioni Unite si dovrebbero affrontare seriamente i problemi, quelli veri, partendo dalla verità e non dalla narrativa politica e storica.

Da qualche giorno è stato reso noto il nome del nuovo Segretario Generale dell’ONU che sarà Antonio Guterres, diplomatico esperto che arriva dalla UNHCR. In un momento come questo Guterres potrebbe essere l’uomo giusto per dirigere questo vecchio e traballante baraccone comico che sono le Nazioni Unite. Conosce i meccanismi e sa benissimo dove finisce la realtà e si entra nella fantasia. Storicamente chi arriva dalla UNHCR non è proprio imparziale nei confronti dei fatti mediorientali e di solito mostra una forte tendenza anti-israeliana e per questo quando si è saputo chi era il successore di Ban ki-Moon non abbiamo fatto salti di gioia, ma il suo esordio su alcuni punti (compresa la vergognosa risoluzione dell’UNESCO) è stato senza dubbio coraggioso, se non altro ha riportato la questione sui binari della storia e non su quelli della comicità da Zelig.

Ora però serve altro, serve davvero coraggio a cominciare dal non rinnovare il mandato alla UNRWA, l’agenzia ONU per i palestinesi, che scade il prossimo anno. Da quando è partita la campagna per la chiusura della UNRWA qualche piccolo risultato si è ottenuto, a partire dalla pubblicazione (ancora troppo parziale) dei bilanci fino alla decisione di tagliare i fondi alla UNRWA, tagli che hanno portato a proteste da parte dei palestinesi. Ma è ancora troppo poco per una agenzia ONU che in pratica è una filiale di Hamas, che incita continuamente all’odio, che nasconde i missili di Hamas nelle scuole e che crea nuove generazioni di terroristi invece di lavorare per la pacifica convivenza. La questione va riportata sui binari del Diritto Internazionale e non lasciata su quelli della parodia e del comodo lenzuolo di copertura dell’ONU per ottenere fondi internazionali da indirizzare ai terroristi e da usare per mantenere attivo per mera convenienza un conflitto ormai decennale.

Confidiamo che Antonio Guterres prenda veramente atto della drammatica situazione in cui versano le Nazioni Unite e che faccia tutto quanto in suo potere per ridare lustro e credibilità a questo organismo di cui, onestamente, ci sarebbe veramente bisogno in un momento così tragico della storia moderna.

Scritto da Adrian Niscemi

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