E parliamone di questa reazione sproporzionata che il mondo pacivendolo affibbia a Israele nei confronti di Hamas, parliamo di quale reazione avrebbe dovuto avere Israele per essere giudicata “proporzionata”. No perché davvero forse non si è capito bene la portata di questa frase e quanto essa sia manipolata e usata a sproposito.
Il concetto di reazione proporzionata è abbastanza semplice, dice che ad una azione ostile corrisponde una eguale reazione, su questo credo che si sia tutti d’accordo. Bene, dando per buono un numero X di missili lanciati da Hamas contro obbiettivi civili israeliani negli ultimi mesi, diciamo 3.000 (tremila), sarebbe stata una reazione proporzionata se Israele avrebbe fatto altrettanto? Cioè, sarebbe stato proporzionato se Israele avesse lanciato lo stesso numero X di missili (sempre 3.000) contro obbiettivi civili di Gaza? Il concetto di reazione proporzionata sarebbe stato perfettamente rispettato, sarebbe stata una reazione che corrisponde esattamente ad una azione ostile. Quanti civili di Gaza sarebbero morti se Israele avesse lanciato in maniera indiscriminata su abitazioni civili lo stesso numero di missili che Hamas ha lanciato indiscriminatamente su Israele? Possiamo azzardare qualche migliaio? Forse, molti di più.
Ora, se quindi Israele avesse risposto in maniera proporzionata agli attacchi di Hamas, quanti civili di Gaza sarebbero morti? Cosa sarebbe successo? Il mondo non si sarebbe forse indignato e avrebbe parlato di immani stragi di civili? Capiamolo bene questo concetto perché ci aiuta a capire meglio come la reazione di Israele non sia affatto sproporzionata ma sia invece diretta a colpire solo Hamas e non la popolazione civile.
Israele non effettua bombardamenti indiscriminati. Nei 18 giorni di guerra l’IDF ha colpito 3.540 obbiettivi (fonte IDF), obbiettivi che sono sistematicamente e volontariamente posizionati da Hamas in mezzo ad abitazioni civili, dentro scuole e ospedali, il tutto per massimizzare le perdite civili e avere una potente arma mediatica. Su questo credo che nessuno con un minimo di onestà possa discutere. Se avesse colpito in maniera indiscriminata quei 3.540 obbiettivi si sarebbero trasformati in un eccidio. Migliaia e migliaia di morti. Invece cosa fa Israele? Prima di colpire un obbiettivo avvisa la popolazione civile di allontanarsi dall’obbiettivo che vuol colpire. A volte i civili ci riescono e l’obbiettivo viene colpito senza perdite che non siano i terroristi, altre volte invece Hamas li costringe a rimanere nelle case e la morte di civili è immancabile. Questa è la dinamica, questo è quello che veramente succede a Gaza.
Ieri ha destato indignazione la scuola della UNRWA colpita da un colpo di cannone. E’ giusto indignarsi per questo. Ma come mai nessuno si indigna quando i terroristi di Hamas mettono i loro missili all’interno delle stesse scuole della UNRWA? Ma soprattutto, cosa ci facevano ancora li i civili quando da diverse ore l’esercito israeliano li aveva avvisati di lasciare l’area? Secondo fonti del IDF sarebbero stati i terroristi di Hamas a non farli evacuare, a tenerli li a difesa delle proprie armi. Questo episodio ha scatenato di nuovo i pacivendoli che parlano nuovamente di risposta sproporzionata quando invece bisognerebbe parlare di difesa illegale da parte di Hamas, una difesa che si fa scudo dei civili per proteggere arsenali e miliziani. Come mai nessuno si indigna quando Hamas bombarda un ospedale da campo allestito da Israele per soccorrere la popolazione civile palestinese o quando lo stesso Hamas impedisce ai civili palestinesi di farsi curare in quell’ospedale da campo?
Ora, chi è che reagisce in maniera sproporzionata? Israele o i tanti sostenitori dei terroristi di Hamas?
[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza
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Parlare di reazione “sproporzionata” – permanendo il lancio di razzi da Gaza contro Israele – é un assurdo logico, che non porta da nessuna parte oppure a conclusioni del tutto sgangherate.
Il criterio usato per definire la sproporzione sembra essere il divario tra il numero delle vittime.
Quindi si può concludere che se il numero fosse bilanciato non ci sarebbe sproporzione.
Per ottenere questo bilanciamento allo stato attuale Israele dovrebbe dunque evitare ogni risposta fino a che il numero dei morti tra la popolazione civile israeliana non raggiungerà il numero di ottocento o giù di lì, senza peraltro contare i feriti.
Oppure Israele avrebbe dovuto fermare dopo il primo morto palestinese ogni reazione, aspettando di avere il primo morto israeliano.
Sono altresì convinto che anche in questa ipotesi gli “antisionisti” e gli “ umanitari” compiangerebbero le vittime palestinesi e non farebbero altrettanto con le vittime israeliane.
Ho ascoltato ieri sera – mi pare a RAInews24- una breve intervista ( ovviamente doppiata) di un bambino palestinese di dieci anni, che ha detto testualmente :
“chiedo ad Hamas di non farmi morire, chiedo ad Israele di colpire la Resistenza e di non distruggere la mia casa.”
Naturalmente non é facile soddisfare queste sacrosante richieste e non per caso.
Ma certamente ho ammirato ( e non solo) questo bambino, che ha anche dimostrato di essere probabilmente più intelligente e certamente più onesto di chi lo ha intervistato.
Ve lo immaginate che uno mi spara dentro casa e io mi affaccio alla finestra e dico scusi, mi potrebbe cortesemente dire di che calibro è la sua pisola? Non sia mai che mi ritrovi a risponderle con un calibro superiore al suo…
Israele deve andare fino in fondo, non deve cedere alle pressioni internazionali proprio,ora che il suo
AEsercito l’IDF sta scovando e distruggendo uno dopo l’altro i tunnel dei terroristi di Hamas , non deve cedere alle pressioni di Kerry ne di Obama, sono,proprio,loro che con il loro buonismo hanno dato la possibilità ad Hamas di armarsi in questi anni, sono loro che con il loro modo di condurre una politica mediorientale assente e sopratutto suicida nei confronti degli Stati laici e moderati sia Arabi e sia del suo grande alleato Israele ha portato a questa estrema situazione, non ti preoccupare di loro Netanyahu non cedere o Israele vai fino in fondo, anche solo una vita di un soldato ha un valore immenso, immagino le madri afflitte, immagino i genitori i parenti e gli amici che perdono i propri cari che hanno appena 20 anni, ma non c’è nessuna altra soluzione per risolvere una volta per tutte i conti con questi sanguinari che pur di sopravvivere usano a loro stesso popolo a loro piacimento, quando lo stato si Istaele le vite dei suoi civili e militari le ha care nel suo cuore, vai Israele non ti fermare dino alla completa distruzione dei covi delle vipere di Hamas e dei suoi alleati della jihad islamica , fai che questi morti israeliani non siano deceduti invano !