Parliamoci chiaro, il referendum a cui sono chiamati i greci non è affatto un esempio di democrazia come sostiene Beppe Grillo, lo sarebbe stato se Alexis Tsipras lo avesse indetto un mese fa. Quello di Tsipras è un atto di vigliaccheria e non di democrazia.
Prima di tutto il referendum greco si basa su un presupposto sbagliato. Tsipras sostiene che il referendum sia «espressione della democrazia in risposta all’autoritarismo dei creditori», cioè il Premier greco vorrebbe che i creditori che vantano miliardi di euro si piegassero alla volontà del suo mandato elettorale. Quale creditore in qualsiasi parte del mondo accetterebbe che fosse il debitore a stabilire quando, quanto e come restituire il debito? Sostanzialmente Alexis Tsipras chiede ai greci di esprimersi su una cosa assurda, cioè se accettare di restituire il soldi che il mondo ha prestato alla Grecia oppure di non farlo a costo di trascinare il Paese in un vortice senza fondo pur di confermare il mandato elettorale con il quel lo stesso Tsipras è stato eletto. Che poi, per dirla tutta, il mandato che i greci hanno dato a Tsipras non era esattamente quello di uscire dall’Euro e dall’Europa ma quello di trovare un modo per rimanerci senza però essere soffocati dalle misure restrittive imposte in precedenza dalla troika. Ed è qui che si mostra tutta la vigliaccheria di Tsipras perché questo “out out” mascherato da referendum viene presentato ai greci a cose fatte, quando cioè non era più in grado di mantenere le tantissime e assurde promesse fatte in campagna elettorale. E allora dal cilindro tira fuori uno pseudo referendum democratico che invece altro non è che un “passare la palla” per manifesta incapacità di decidere. Persino la stampa greca se ne è accorta.
La crisi greca nella politica italiana
Il fatto che Beppe Grillo plauda alla decisione di Tsipras non deve meravigliare più di tanto. E’ facile fare populismo e promettere cose mirabolanti in campagna elettorale per poi ritrovarsi a fare i conti con la dura realtà una volta che si governa. In fondo la crisi greca dovrebbe insegnare qualcosa agli italiani e cioè che il populismo e lo sciacallaggio politico portano voti ma non aiutano a governare. E non posso fare a meno di pensare a come sarebbe l’Italia oggi se a governare fosse Grillo e il M5S, non posso non pensare che oggi anche noi saremmo a fare la fila davanti ai bancomat per paura di rimanere senza soldi. In fondo la linea del M5S non è lontana da quella di Tsipras, anzi, in alcuni casi è persino più estrema. Fermiamoci un attimo a pensarci.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Bianca B.
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