Gli effetti collaterali delle democrazie occidentali

By Franco Londei - Editor

Belle le democrazie occidentali. Con tutti i loro difetti e le loro imperfezioni, sono ancora l’unica forma che permette al popolo di decidere chi sarà a governarlo, che permette alla stampa di essere libera, che permette a chiunque di godere dei Diritti Umani e civili. L’unica forma che non presenta controindicazioni.

Tuttavia le democrazie occidentali presentano degli effetti collaterali non sempre previsti o prevedibili. A volte leggeri, altre volte più pesanti.

Oggi se ci solo luoghi dove ideologie totalitariste come il comunismo o il fascismo possono rinascere senza problemi, questi sono le democrazie occidentali.

Oggi se ci sono luoghi dove estremismi religiosi come quelli portati avanti dalla Fratellanza Musulmana, possono prosperare addirittura tutelati dalle leggi, questi sono le democrazie occidentali.

Uno degli uomini più indagati al mondo (frode, violenza sessuale, cospirazione, diffamazione ecc. ecc.), un pregiudicato con condanne serie a suo carico, apertamente amico di Vladimir Putin, cioè di un criminale di guerra che sta facendo massacrare centinaia di migliaia di uomini, oggi corre per la Casa Bianca, cioè per la presidenza della più grande democrazia del mondo. E questo è possibile proprio grazie alla democrazia.

Sempre a proposito di Putin, come sarebbe possibile che un intero Stato, l’Ungheria di Orban, gli sia fedele e lavori praticamente per lui pur facendo parte dell’Unione Europea e addirittura della NATO? È la democrazia bellezza, direbbe Humphrey Bogart (mi pare).

E come sarebbe possibile, se non grazie al sistema democratico, che partiti politici, alcuni addirittura al governo di paesi democratici, ricevano fondi direttamente dalla Russia, cioè da chi vorrebbe sovvertire proprio l’ordine democratico?

Questi sono solo alcuni dei tanti effetti collaterali dei sistemi democratici occidentali, piccoli “bug” delle democrazie occidentali che vengono sfruttati da chi vorrebbe abbattere le nostre libertà.

Così come in medicina ci sono metodi per attenuare gli effetti collaterali dei medicinali, anche le democrazie occidentali hanno i mezzi per farlo, a partire dall’immissione di regole.

Può l’Ungheria di Orban far parte dell’Unione Europea e addirittura della NATO con poteri di veto che per di più usa in maniera spregiudicata a favore della Russia di Putin?

Può la Turchia di Erdogan, padre padrone della Fratellanza Musulmana, far parte sempre con potere di veto della NATO?

Se è vero che ci sono regole democratiche che hanno permesso l’ingresso dell’Ungheria nella UE e della stessa – oltre alla Turchia – nella NATO, altrettanto democraticamente si dovrebbero studiare regole che impedicano ad autocrazie simili di approfittare di quei bug della democrazia per condizionarne l’operato a favore della Russia o del terrorismo islamico.

Provate a immaginare se alla Casa Bianca andasse un conclamato amico di Putin, e che usi per di più il sistema democratico per creare regole per cui nessuno lo possa contrastare o destituire, prendendo addirittura il controllo della Corte Suprema. Cosa succederebbe? Eppure siamo ad un passo da questo scenario.

Il mondo delle democrazie occidentali è bellissimo, ce lo invidiano centinaia di milioni di persone che si trovano sotto il giogo di autocrazie, teocrazie e dittature conclamate. Ma se non creiamo un potente “firewall” per proteggerle, il risultato sarà quello di ritrovarci il nemico in casa.

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Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter