Oggi parliamo di genocidio palestinese perché ho sentito alcuni manifestanti pro-pal che hanno partecipato alle varie manifestazioni di questi giorni parlare di «genocidio palestinese da parte di Israele che dura da 70 anni» e mi sono allarmato come si allarmerebbe qualsiasi buon cittadino. Così mi sono informato.
Partendo dal presupposto che per «palestinese» o preso in considerazione la popolazione araba per lo più di origine giordana ed egiziana migrata nella regione geografica situata tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano, che comprende anche il Mar Morto e parti del deserto del Negev, mi sono andato a guardare l’evoluzione numerica dei palestinesi dalla nascita di Israele ad oggi in questa area geografica.
Allora, alla nascita di Israele i palestinesi presenti in quel territorio erano 1,2 milioni. Oggi nel territorio che comprende la Cisgiordania, la Striscia di Gaza, Israele e Gerusalemme est i palestinesi sono attorno ai 5,5 milioni. A questi vanno aggiunti 438.000 palestinesi che abitano in Siria, 422.000 che abitano in Libano e circa 13.000 che abitano in Iraq. Circa due milioni sono i palestinesi in Giordania, tornati alle origini e quindi in parte naturalizzati.
Facendo due conti ad oggi la popolazione palestinese è di 8.373.000 contro il 1,2 milioni che erano nel 1948. Anche togliendo i due milioni che sono tornati in Giordania, si parla sempre di 6.373.000 palestinesi.
Giusto per essere chiari, secondo il vocabolario Treccani per genocidio si intende la «sistematica distruzione di una popolazione, una stirpe, una razza o una comunità religiosa». È la prima volta nella storia che c’è un genocidio alla rovescia, cioè che una popolazione invece di essere distrutta cresce e si moltiplica.
Dato che c’ero mi sono andato a vedere anche un po’ di storia di quei palestinesi che vivono ai margini del territorio che ho preso in considerazione. Così scopro che in Siria prima della guerra civile ne vivevano 560.000 e che quindi ne mancano all’appello 122.000. Approfondisco e scopro che buona parte di questi sono stati eliminati dai russi in complicità con Hezbollah in quanto ritenevano i palestinesi complici di Al Nusra. Però non mi pare di aver sentito niente dai pro-pal, tanto meno ho sentito parlare di «genocidio palestinese» in Siria.
E che dire dei palestinesi che vivono in Libano? Ho scoperto che sono sottoposti a diverse restrizioni. Per esempio sono esclusi da molte professioni regolamentate, come medicina, ingegneria e legge. Possono lavorare solo in settori specifici e spesso in condizioni precarie. Non hanno accesso ai servizi sociali. Non hanno gli stessi diritti civili dei cittadini libanesi e sono spesso soggetti a discriminazioni. Eppure non ho mai sentito parlare di apartheid in Libano ai danni dei palestinesi. Nondimeno mi appare evidente.
Persino nella patria d’origine, la Giordania, quelli non naturalizzati vivono ai margini della società e non godono di molti servizi civili, non possono andare a scuola o lavorare ovunque. Se poi provengono dalla Striscia di Gaza gli è impossibile ottenere la cittadinanza giordana. E anche qui non ho mai sentito parlare di apartheid giordana nei confronti dei palestinesi.
Dunque, mi è bastata qualche ora di tempo per raccogliere queste informazioni, facilmente fruibili sul web. Non capisco quindi come mai questi cosiddetti «pro-pal» urlano al genocidio palestinese da parte di Israele. Non capisco come fanno a urlare «Palestina libera dal fiume al mare». Mi viene il dubbio che non sappiano né quale sia il fiume, né quale sia il mare. Ma soprattutto mi viene il dubbio che non sappiano proprio niente dei palestinesi.
Infatti non ho visto manifestazioni per i palestinesi massacrati in Siria (e in Iraq), per i diritti di quelli in Libano o in Giordania. Non ho visto nemmeno manifestazioni contro Assad o Hezbollah che pure ne hanno massacrati oltre 100.000.
E allora, non è che il problema è Israele? Non è che tutte queste manifestazioni contro il cosiddetto «genocidio palestinese» altro non sono che manifestazioni finalizzate a prendere di mira Israele e gli ebrei? Che mirano a istigare odio? I numeri sono questi. Implacabili.