Ha destato molto scalpore il video/cartone animato diffuso lo scorso 14 giugno dal Ministero degli Affari Esteri israeliano intitolato “Open your eyes about Gaza” nel quale si prende in giro la stampa internazionale e il tipo di informazione che si da della situazione a Gaza, tanto da scatenare la protesta della Foreign Press Association (FPA), l’associazione della stampa estera.
Nel video (che trovate in coda) si vede un giornalista biondo e con accento americano che durante l’operazione “margine protettivo” afferma davanti al microfono che «non ci sono terroristi qui a Gaza, solo gente comune» mentre alle sue spalle terroristi mascherati preparano un razzo da sparare contro Israele. Allora un personaggio femminile porge al giornalista un paio di occhiali per “vedere meglio la vita sotto il regime di Hamas” e quando ciò avviene il giornalista sviene.
Secondo la Foreign Press Association il video “è concepito male ed è fuorviante”. In un comunicato diffuso ieri sera l’associazione dei giornalisti stranieri in Israele si è detta “sorpresa e allarmata”. Secondo il comunicato «è sconcertante che il Ministero degli Esteri abbia speso il suo tempo nel produrre questo video che tenta di ridicolizzare i giornalisti che hanno raccontato un conflitto che ha fato 2.200 morti palestinesi in maggioranza civili».
Dalla sua uscita il video ha scatenato una accesa discussione sui social media tra i giornalisti israeliani e giornalisti stranieri accreditati in Israele. I primi accusano i secondi di non far bene il proprio lavoro accusandoli di minimizzare il terrorismo di Hamas e di nascondere il fatto che la maggioranza dei civili uccisi a Gaza durante l’operazione Margine Protettivo sono morti in quanto usati come scudi umani da Hamas, come stabilito dal rapporto diffuso pochi giorni fa dal Ministero degli Esteri israeliano e fondamentalmente confermato dalla commissione Schabas-Davis le cui conclusioni sono state anticipate da UN-Watch.
Lo scorso anno fu Matti Friedman, ex inviato della Associated Press, a denunciare apertamente la disinformazione volontaria fatta dai grandi media internazionali su Gaza e più in generale su Israele. In più occasioni abbiamo dimostrato come sulla guerra di Gaza i media internazionali abbiano sistematicamente mentito. Oggi finalmente anche il Governo israeliano sembra reagire a questo uso distorto della informazione internazionale.
https://youtu.be/k2MdayBMhb4
[glyphicon type=”user”] Scritto da Paola P.
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Israele è molto in ritardo sulla guerra mediatica, ha fatto un errore grande come una casa a disinteressarsene, mentre pallywood è in azione da molto tempo
e’ vero, un ritardo che politicamente, economicamente e militarmente ha fatto un danno
enorme a Israele.Basta rivedere le repliche dei servizi di Rai news fatte da Lucia Goracci
per rendersi conto a quale livello di sudditanza e di falsita’ si e’ ridotta la nostra pubblica
(dis-)informazione