Erdogan e la retorica islamica: «c’è il Mossad dietro al referendum in Kurdistan»

Ieri sera la televisione turca ha diffuso un discorso del dittatore turco, Recep Tayyip Erdogan, nel quale ha affermato che ci sarebbe il Mossad dietro alla organizzazione del referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno.

Erdogan ha detto che «la Turchia è rattristata del fatto che durante le celebrazioni per la vittoria del referendum in Kurdistan siano state sventolate bandiere israeliane». Secondo il dittatore turco quella sarebbe la prova che l’agenzia di spionaggio israeliana avrebbe contribuito a sostenere la vittoria del SI al referendum. «Quelle bandiere israeliane dimostrano che il Governo curdo ha una storia di collaborazione con il Mossad» ha detto Erdogan.

Le parole di Erdogan arrivano dopo che in tutta la Turchia sono apparsi striscioni di tenore fortemente antisemita che accusavano il Presidente del Kurdistan, Masoud Barzani, di essere di origini ebraiche e di lavorare per la costruzione del “grande Israele” e non per il Kurdistan, le stesse accuse lanciate, guarda caso, dall’Iran solo pochi giorni prima del referendum in Kurdistan, poi ribadite con l’aggiunta di minacce militari all’indomani del referendum e della vittoria dei SI.

E’ la retorica islamica più tipica. Ogni volta che i despoti musulmani si trovano in qualche difficoltà nel giustificare le loro politiche repressive e le loro malefatte tirano fuori Israele e il Mossad. Non che questa volta non abbiano effettivamente gli appigli, anzi, ne hanno a bizzeffe dato che Israele è stato l’unico Paese in tutto il Medio Oriente ad appoggiare apertamente le giuste rivendicazioni di indipendenza del Kurdistan, ma l’aggiunta del Mossad è un po’ come il prezzemolo, i musulmani lo mettono sempre e ovunque per “condire” al meglio le loro paranoie. A ulteriore riprova ci sono le parole del leader di Hezbollah che proprio ieri ha messo in guardia sulla indipendenza del Kurdistan non in quanto tale ma perché ad appoggiarla è Israele.

La cosa strana è che i regimi musulmani come quello turco e iraniano non contestano il fatto che i curdi chiedano l’indipendenza ma che ad appoggiare la loro richiesta ci sia Israele. Per loro è un orrore pensare che possa nascere una nuova democrazia nel cuore del Medio Oriente. Se il Kurdistan fosse l’ennesimo regime islamico nessuno si opporrebbe alla sua indipendenza. Ma siccome il modello al quale aspirano apertamente i curdi è quello israeliano, allora per i despoti islamici questo diventa un problema. E l’ossessione di Erdogan e degli iraniani per Israele e per le ipotetiche trame del Mossad è li a dimostralo.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

Seguici su…

Sostienici

Sostieni Rights Reporter con una piccola donazione

Go toTop