Stando alle promesse del Presidente della Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen) le elezioni palestinesi si dovrebbero tenere il prossimo 22 maggio, dopo ben 15 anni di governo illegittimo da parte dello stesso Abu Mazen.
Il condizionale è d’obbligo perché ormai non si contano le volte che Abu Mazen ha promesso elezioni che puntualmente non si sono tenute.
Ma facciamo finta che questa volta il vecchio Abbas faccia sul serio, stando agli ultimi sondaggi le elezioni palestinesi se le contenderebbero chi odia di più e più violentemente Israele, dove per “più violentemente” si intende la volontà di praticare violenza sui civili israeliani.
Dopo che il pluri-ergastolano Marwan Barghouti ha deciso di scendere in campo insieme alla moglie Fadwa Barghouti e al nemico numero uno di Abu Mazen, Nasser al-Kidwa, con il partito “Freedom” le lezioni palestinesi se le contenderebbero Hamas e appunto Freedom.
Abu Mazen sarebbe tagliato fuori in qualsiasi caso, anche se cioè Barghouti non si dovesse presentare (o non gli fosse permesso). In quel caso infatti Hamas la farebbe assolutamente da padrone.
Per assurdo, quindi, l’unico argine ai terroristi di Hamas sarebbe il super terrorista Marwan Barghouti.
Secondo voci di stampa non confermate ma piuttosto attendibili il capo dello Shin Bet, Nadav Argaman, avrebbe di recente incontrato Abu Mazen e in quella occasione lo avrebbe esortato ad escludere Hamas dalle elezioni.
L’obiettivo sarebbe quello di evitare l’ascesa al potere del gruppo terrorista e la relativa legittimazione politica, così come avvenne nel 2006.
Il Presidente della Autorità Palestinese avrebbe tuttavia risposto di no accusando lo Shin Bet di essere il “creatore di Hamas”.
“Non lavoro per te, deciderò se ci saranno le elezioni e con chi. Tu hai creato Hamas non io”, avrebbe detto Abbas a Nadav Argaman durante l’incontro.
A prescindere se ci saranno o meno le elezioni palestinesi, rimane il fatto che da quelle parti l’unica cosa che paga politicamente è l’odio verso Israele. Non progetti di sviluppo, non programmi politici che mirino a fare star meglio i palestinesi. Solo l’odio per Israele.
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