Secondo quanto riferisce la TV araba Al-Jarida, i miliziani ISIS che operano nella penisola del Sinai, in Egitto, avrebbero intercettato un importante carico di armi iraniane diretto ad Hamas, nella Striscia di Gaza, e se ne sarebbero appropriati.
Stando al report della TV araba, che cita come fonte un funzionario egiziano, la spedizione di armi iraniane dirette ad Hamas comprendeva anche missili 9M133 Kornets, moderni missili anticarro a guida laser di fabbricazione russa, oltre ad altre sofisticate armi a guida GPS.
Al di la del fatto che ora queste armi siano finite nelle mani della branca dello Stato Islamico che opera nel Sinai, quello che vorremmo far notare è come le armi russe vendute a Teheran siano destinate prevalentemente a rifornire gruppi terroristici come Hamas, Jihad Islamica ed Hezbollah, nonostante le tante rassicurazioni da parte del Cremilino sul fatto che questo non sarebbe successo.
Proprio un missile 9M133 Kornets è stato usato la settimana scorsa dai terroristi di Hamas per colpire un autobus israeliano.
Tutti sono responsabili per le armi vendute all’Iran
Ma la responsabilità per le armi vendute all’Iran che poi finiscono in mano dei più pericolosi gruppi terroristici islamici, non può essere attribuita solo alla Russia, che comunque sa benissimo che fine fanno le sue armi. Ad essere responsabili, anche se indirettamente, sono tutti quei Paesi che fanno affari con l’Iran permettendo agli Ayatollah di dirottare i guadagni derivanti da quegli affari verso il sostegno al terrorismo islamico.
Proprio in questi giorni anche l’Italia ha ribadito l’intenzione di fare affari con Teheran. Addirittura il Presidente della Camera, Roberto Fico, è arrivato a dire che l’Iran è un «attore chiave e costruttivo in Medio Oriente». Ecco la “costruttività” iraniana citata da Fico.
Di fatto, anche se indirettamente, chi fa affari con l’Iran sostiene il terrorismo islamico.
E sinceramente rimaniamo stupiti dal fatto che il nuovo Governo italiano sia così determinato nell’aiutare l’Iran sia nel mantenimento dell’accordo sul nucleare iraniano che nel fare affari con gli Ayatollah ben sapendo che proprio quegli affari permetteranno a Teheran di mantenere intatto il suo sostegno al terrorismo islamico.
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