Dal bunga bunga al confessionale

“La Chiesa non condanna il peccatore, condanna il peccato”. Lo ricordava questa mattina su La 7 il direttore del Riformista difendendo, come al solito, il comportamento “improprio” del Premier e ricordando come la Chiesa Cattolica piano piano si stia riavvicinando al peccatore di Arcore.  E ne ha di ragioni per riavvicinarsi a giudicare dalle deliranti affermazioni fatte ieri da Berlusconi di fronte ad una platea di para-democristiani.

Ieri “bunga bunga Silvio” ha rispolverato i vecchi cavalli di battaglia omofobici e violentatori del Diritto tipici della sua politica populista. Niente matrimoni tra omosessuali. Niente affidamento di minori ai single (da che pulpito…..). Niente adozione per coppie gay e singoli. E poi, la scuola pubblica è un catino di professori comunisti che insegnano cose sbagliate ai ragazzi. Molto meglio, quindi, le scuole cattoliche. Sarà per questo che nella finanziaria in luogo dei tagli alle scuole pubbliche vi sono stati ampi finanziamenti a quelle cattoliche. Sarà per questo che con tutti i tagli di professori precari gli unici a non essere stati minimamente toccati sono stati i professori di religione.

Fatto sta che in quattro e quattrotto il vecchio libidinoso di Arcore è passato dal bunga bunga al confessionale, dall’uso spregiudicato del corpo delle donne alla ricerca del perdono dei molti peccati commessi in questi ultimi mesi. D’altra parte è proprio la mentalità cristiana a dargli la possibilità di farlo: l’importante è confessare i peccati, pentirsi e dire almeno una quarantina di Ave Maria per essere assolto da ogni peccato. Poi, il giorno dopo, si può subito tornare a fare il bunga bunga, tanto c’è sempre un confessionale aperto e, se proprio non c’è, ci si può mettere d’accordo con qualche milioncino di euro elargiti alle scuole cattoliche. E’ la vita (giudiziaria e religiosa) di Berlusconi, se non può avere l’assoluzione per le vie regolari, la può sempre comprare.

Nel  frattempo, pur di ottenere l’assoluzione della Chiesa e dei cattolici, manda a carte quarantotto qualsiasi concetto di “Diritto di uguaglianza” discriminando gli omosessuali, i sigle e gettando in pasto agli orfanotrofi (dei quali la maggioranza cattolici, guarda tu il caso) migliaia di orfani che potrebbero vivere una vita normale con un padre, una madre o una coppia di genitori pronti a dargli tutto l’amore del mondo. Ma non era il suo il partito dell’amore? E cosa ne dirà di tuto questo la Ministra delle pari opportunità, Mara Carfagna?

Brigitta Donati

redazione

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