Chi sono veramente i Guardiani della rivoluzione islamica (IRGC)

Un rapporto dettagliato e in più parti su chi sono veramente i Guardiani della rivoluzione islamica, sulla loro complessa struttura e su come controllano praticamente tutto in Iran
4 Giugno 2019
irgc

Parte oggi una serie di rapporti molto dettagliati sui Guardiani della rivoluzione islamica, detti anche Pasdaran o semplicemente Guardiani della rivoluzione. Dopo una breve introduzione sulla loro storia parleremo della loro componente militare mentre nei prossimi rapporti parleremo della loro immensa influenza economica e politica in Iran. Si ringraziano per il contributo: Paola P. Goldberger, Sadira Efseryan, Haamid B. al-Mu’tasim e i ragazzi di IranWire.

Il Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (IRGC) è la più importante istituzione della Repubblica islamica dell’Iran.

L’IRGC ha un’enorme influenza in ogni aspetto della vita pubblica iraniana, dalla cultura e l’ambiente all’economia, alla politica e persino al processo giudiziario. Qualunque sia il campo o l’area, l’IRGC non è tenuto a riferire a nessuno e non risponde a nessuno.

L’IRGC fu creato subito dopo la Rivoluzione Islamica del 1979 per ordine del fondatore della Repubblica Islamica, l’Ayatollah Ruhollah Khomeini.

ruhollah khomeini

La sua missione era quella di salvaguardare la rivoluzione islamica le sue realizzazioni e sue conquiste.

Con il passare degli anni però i Guardiani della rivoluzione islamica hanno ampliato la loro sfera di attività e influenza. Le entità sotto il loro controllo si sono moltiplicate a tal punto che ora operano efficacemente come un governo parallelo. Interferiscono in tutti gli affari correnti del paese e mirano ad avere il controllo su ogni aspetto del modo in cui viene gestito l’Iran.

In questo rapporto – con l’aiuto delle dissidenza iraniana – cercheremo di presentare un ritratto dettagliato di questa potente e misteriosa istituzione e, per la prima volta, cercheremo di identificare tutti i corpi, le istituzioni e le altre entità che operano sotto l’egida delle Guardie rivoluzionarie.

Di seguito potremo vedere come sono emerse decine e decine di varie entità sotto il controllo delle Guardie rivoluzionarie e come esse siano connesse tra di loro, esattamente come se fosse un albero genealogico.

Breve storia del IRGC

Il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) è stato istituito dopo la fusione di diversi gruppi poche settimane dopo la rivoluzione islamica del 1979. Il 28 febbraio 1979, il leader della Rivoluzione, l’ayatollah Ruhollah Khomeini, nominò l’ayatollah Hasan Lahuti come suo rappresentante nell’IRGC, e il 22 aprile dello stesso anno fu istituito il Consiglio di comando dell’IRGC e iniziò a lavorare con sette membri.

Il consiglio scrisse il primo statuto dell’IRGC in nove articoli e nove clausole e lo completò il 25 aprile 1979. Lo statuto finale consisteva in 49 articoli e 16 clausole. Lo statuto è stato ratificato dal parlamento iraniano, l’Assemblea consultiva islamica (Majlis) e confermato dal Consiglio dei guardiani il 6 settembre 1982. Nel corso degli anni, alcuni articoli sono stati modificati.

Secondo l’articolo 150 della Costituzione della Repubblica islamica dell’Iran, il ruolo principale dell’IRGC è “custodire la rivoluzione islamica e le sue conquiste”, ruolo che viene sottolineato negli articoli 1 e 2 dello statuto IRGC.

Durante gli ultimi quattro decenni, e specialmente dopo la guerra Iran-Iraq (1980-1988), il ruolo e l’influenza dell’IRGC sono cresciuti in altre aree dell’Iran, come la sicurezza, la cultura, la politica e l’economia.

Attualmente, l’IRGC è la seconda più grande entità militare in Iran (dopo l’esercito regolare o “Artesh”, che è il più grande in termini di personale).

L’IRGC è anche uno degli attori più influenti nell’economia, nella sicurezza e nella politica dell’Iran. L’IRGC è stato definito “lo Stato parallelo”, lo “stato profondo” e “lo stato con le pistole”.

L’IRGC ha il potere di influenzare la politica estera dell’Iran, definire i confini culturali e le norme sociali e influenzare i principali processi decisionali nel paese.

Ha anche potenti e influenti rappresentanti e agenti in entità statali di alto rango, come il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, l’Assemblea consultiva islamica (Majlis), il Consiglio per il discernimento delle opportunità e il Consiglio supremo della Rivoluzione culturale. Inoltre, ha un’influenza diffusa tra gli studenti attraverso programmi e media ad essi dedicati.

Mantiene e potenzia la sua influenza in ogni stato e entità pubblica anche attraverso i 22 rami della Forza Basij.

L’IRGC è anche la principale agenzia di contrasto alla dissidenza del paese e svolge un ruolo cruciale nell’accusa e nell’intimidazione dell’opposizione.

L’IRGC Intelligence Organization è la più potente entità di sicurezza in Iran e può influenzare le sentenze della corte tramite i suoi giudici alleati.

Il Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica possiede e gestisce vari centri educativi e operativi del cyberspazio e impiega i gruppi di hacker più efficaci. Ha inoltre progettato una base specifica per il monitoraggio e il controllo delle attività sui social media.

Le unità anti-sommossa dell’IRGC sono le unità militari e delle milizie più importanti del paese che sopprimono le proteste pubbliche e le rivolte.

Alcune delle altre mansioni svolte dall’IRGC sono: la protezione del capo supremo, dei capi di tutti e tre i rami (esecutivo, legislativo e giudiziario), di altri alti funzionari del regime e la sicurezza della capitale.

Alcune delle principali agenzie di stampa del paese, Tasnim, Daneshju News, Nasim, Javan Newspaper e Fars, sono vicine all’IRGC e una vasta rete di giornalisti, giornali, riviste e persino utenti di social media fungono da ala di propaganda dell’IRGC.

L’istituzione culturale e artistica di Owj, gestita dall’IRGC, è diventata uno degli studi cinematografici più influenti del paese. Khatam al-Anbiya Construction Headquarters è una società di ingegneria iraniana controllata dall’IRGC ed è il più grande appaltatore in Iran, che, insieme alla Fondazione cooperativa dell’IRGC (Bonyad-e Taavon-e Sepah), costituisce una potente rete finanziaria che fornisce all’IRGC un incredibile vantaggio competitivo (quasi un monopolio) nel settore bancario, nei servizi, nelle importazioni e nelle costruzioni.

La Forza Quds

La Forza Quds dell’IRGC (ne paleremo dettagliatamente nel seguito del rapporto) è lo strumento diplomatico-militare più potente per il regime, specialmente in Medio Oriente. Tutti gli ambasciatori iraniani nella regione sono nominati dopo il coordinamento e la consultazione con questa unità e tutte le milizie in Yemen, Libano, Palestina, Iraq, Siria, Bahrein, Afghanistan e Pakistan sono in diretta comunicazione con la Forza Quds la quale ha anche il controllo del programma di missili balistici iraniani, gestisce le pattuglie di confine e le guardie nei luoghi più cruciali e strategici del paese.

I Basij

I Basij, una forza sussidiaria dell’IRGC basata sul volontariato, hanno la più grande rete di milizie volontarie in tutto il paese, nelle piccole città e nelle grandi città. I Basij possiedono numerose “basi di resistenza” (Paygah) nella maggior parte delle città, villaggi, moschee ed edifici statali, le quali operano come un’enorme rete di milizie organizzate.

Nell’ultimo decennio l’IRGC si è concentrato sulla promozione, pianificazione e attuazione della visione del leader supremo dell’Iran Ayatollah Ali Khamenei che comprende cinque fasi:

  1. la rivoluzione islamica;
  2. lo Stato islamico;
  3. il governo islamico;
  4. la società islamica;
  5. la civiltà islamica.

Secondo l’articolo 110 della Costituzione, il leader supremo è l’unica autorità superiore all’IRGC e i generali del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica riferiranno solo a lui.

Il comandante in capo del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica

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Il comandante in capo del IRGC Mohammad Ali Jafari

Il comandante in capo dell’IRGC è nominato dal Leader supremo (in base all’articolo 110 della Costituzione).

Egli ha una vasta gamma di responsabilità e doveri, come assumere personale, l’addestramento militare, l’educazione ideologica, la propaganda e le pubblicazioni, il supporto e la logistica, la pianificazione delle operazioni e sulle questioni relative a Basij (articolo 15 dello statuto IRGC).

Egli svolge le sue funzioni attraverso due uffici: il primo è un ufficio di comando che comprende lun segretario e un gruppo di pubbliche relazioni, il secondo un ufficio di ricerca e investigazione (articolo 26).

Il comandante in capo dell’IRGC è l’ufficiale esecutivo di grado più alto dell’organizzazione e riferisce solo al leader supremo (articolo 29), mentre tutti gli altri alti ufficiali riferiscono direttamente a lui.

Egli è inoltre il responsabile dell’implementazione dello statuto dell’IRGC e nominerà o rimuoverà i generali del Corpo delle guardie rivoluzionarie.

Prima si consultava con il Consiglio Supremo dell’IRGC per prendere decisioni sui comandanti delle unità di livello medio o basso, ma questo consiglio fu sciolto nel 1989. Da allora il comandante in capo assume e licenzia i comandanti dopo aver consultato il capo della Organizzazione per la protezione e per l’intelligence, ma comunque in ogni caso consulta il leader supremo per prendere una decisione sui comandanti di alto rango.

A causa della natura segreta del Consiglio Supremo dell’IRGC, il suo meccanismo e le sue attività non sono tuttavia molto chiari.

Nella struttura organizzativa dell’IRGC ci sono quattro rami principali: terra, marina, aerospaziale e la forza Quds.

Esistono poi quattro organizzazioni principali: Basij, IRGC Intelligence, IRGC Intelligence Protection e Protection and Security, oltre a dozzine di organizzazioni attive nei settori sociali e culturali oltre ad alcune entità economiche e finanziarie come il quartier generale di Khatam al-Anbiya Construction e la Fondazione cooperativa dell’IRGC . Ci sono anche decine di centri educativi e culturali e più di 20 divisioni.

Dalla sua fondazione, l’IRGC ha avuto sette comandanti in capo: Javad Mansouri (aprile 1979-marzo 1980), Abbas Duzduzani (aprile 1980-giugno 1980), Abbas Agha-Zamani (23 maggio 1980 – 17 giugno 1980), Morteza Rezaei (Luglio 1980-settembre 1981), Mohsen Rezaei (settembre 1981-settembre 1997), Yahya Rahim Safavi (settembre 1997-settembre 2007) e Mohammad Ali Jafari (settembre 2007-oggi).

L’attuale comandante in capo dell’IRGC, Mohammad Ali Jafari (nato nel 1957), ed è l’unico comandante in capo dell’IRGC troppo giovane per aver preso parte alle attività anti-Shah prima della Rivoluzione del 1979.

Le divisioni del IRGC

Attualmente, l’IRGC è costituito dalle seguenti divisioni: risorse umane, informazioni strategiche, politiche, esecutive, legali, sanitarie e assistenziali, culturali e sociali, indagini, conservazione del patrimonio, attività finanziarie, supporto, logistica, allenamento fisico, pubbliche relazioni e pubblicazioni, sicurezza, formazione, ingegneria e la divisione di coordinamento. Tra questi, le divisioni politiche, pubbliche relazioni e pubblicazioni, e le divisioni di addestramento politico e ideologico sono direttamente controllate dal rappresentante del capo Supremo del IRGC.

La divisione intelligence affari interni

Sebbene lo statuto IRGC non menzioni affatto questa organizzazione, secondo l’articolo 8 dello statuto del Ministero dell’Intelligence, l’IRGC Intelligence Protection Organization è un’organizzazione centralizzata e indipendente il capo viene nominato dal capo supremo e dal so staff più ristretto.

L’organizzazione ha iniziato le sue operazioni nel 1983. È un’agenzia per gli affari interni che è responsabile della sicurezza e del monitoraggio delle azioni e dello staff dell’IRGC. È considerata un’agenzia di sicurezza superiore all’interno della struttura di sicurezza dell’IRGC. L’attuale capo dell’IRGC Intelligence Protection Organization è il generale di brigata Mohammad Kazemi.

L’IRGC Intelligence Organization (Sazman-e Etela’at-e Sepah)

Secondo l’articolo 14 dello statuto IRGC, “i doveri e le responsabilità dell’Unità di Intelligence (Vahed-e Etela’at) saranno determinati dal suo statuto ratificato dall’Assemblea consultiva islamica (Majlis)”.

Sebbene lo statuto non fornisca dettagli, l’Intelligence Unit ha iniziato il suo lavoro nel 1979. Inizialmente si chiamava “Intelligence and Investigation Unit” (Vahed-e Etela’at va Tahqiqat) ed era coinvolta nel reclutamento per l’IRGC, oltre che nell’individuare e perseguire i sospetti Elementi

anti-rivoluzionari. Nello stesso anno, il nome è stato cambiato in “Intelligence Office” (Edar-e Etela’at) e l’organizzazione si è concentrata maggiormente sul lavoro di intelligence e sicurezza.

L’Assemblea consultiva islamica (Majlis) non ha mai ratificato un disegno di legge specifico per questa organizzazione, ma l’articolo 8 dello statuto del ministero dell’Intelligence menziona i doveri dell’organizzazione di intelligence dell’IRGC. Esse comprendono: acquisizione di informazioni militari, coordinamento con il ministero dell’Intelligence prima dell’esecuzione di operazioni e di trasmissione di dati di intelligence cruciali.

Secondo la stessa legge, il capo dell’organizzazione è un membro del Consiglio di coordinamento degli affari di intelligence (Shoray-e Hamahangi-e Omoo-e Ejraie-e Etela’at).

Secondo l’articolo 5 dello statuto del Ministero dell’Intelligence, l’Organizzazione di Intelligence dell’IRGC deve seguire la linea del Ministero nelle sue operazioni. Dovrebbe essere coinvolto solo nella raccolta di prove, nella costruzione di casi e nell’identificazione delgli oppositori della Rivoluzione islamica fino a ricevere il via libera dal Ministero dell’Intelligence per qualsiasi operazione.

La divisione di intelligence per la protezione degli obiettivi sensibili (Sazman-e Hefazat-e Sepah)

Il compito dell’organizzazione è la sicurezza e la protezione di importanti obiettivi strategici come edifici governativi, eventi nazionali, alti funzionari iraniani, diplomatici e ospiti internazionali, compagnie aeree, aeroporti e terminal. Attualmente, il generale di brigata Ali Nasiri è a capo dell’organizzazione.

Ha tre unità sussidiarie: Vali-e Amr (protezione del comandante supremo), il corpo Ansar-al-Mahdi (seguaci dell’Imam Mahdi) e l’unità di protezione dell’aviazione.

Comando di difesa informatica (Farmandehi-e Padafand-e Cyberi)

Il comando di difesa informatica del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica è stato istituito nel 2014. È l’organizzazione di cyber intelligence del IRGC. Le sue missioni includono il monitoraggio e il perseguimento di criminalità informatiche organizzate, terrorismo, spionaggio e lotta contro la distruzione online di valori culturali e sociali, il monitoraggio dell’insulto o diffamazione di valori rivoluzionari, l’aggiornamento della sicurezza degli utenti nel cyberspazio e la produzione di contenuti. Il Centro IRGC per la ricerca di criminalità informatica organizzata e il sito Web Gerdab sono due unità di questa organizzazione.

Il Centro IRGC contro i crimini informatici organizzati è stato istituito nel 2007 ed è anche noto come “esercito cibernetico”. L’esercito cibernetico è stato coinvolto in varie famose operazioni informatiche, tra cui “Mozellin” (Deceiver) che monitorava e chiudeva siti web pornografici in Iran, le operazioni che hanno monitorato e soppresso i dissidenti cyber-politici come “Mersad”, “Woodpecker” e “Deep Sedition”. Queste operazioni hanno portato all’arresto di dozzine di attivisti informatici e amministratori web.

Il comando di difesa informatica di IRGC è stato anche coinvolto in alcuni progetti congiunti con la sede centrale di Kheibar, con l’Imam Hussein University e con le società Mersad e Nasr che sono esperte nell’hacking. Kheibar è un progetto congiunto tra i Ministeri dell’Intelligence e della Difesa e le agenzie di intelligence dell’IRGC.

La Forza Quds (operazioni militari fuori dall’Iran)

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Esmail Ghaani, capo della Forza Quds dopo l’uccisione di Soleimani

Le radici della Forza Quds dell’IRGC risalgono ai primi giorni dopo la rivoluzione islamica del 1979 e possono essere trovate nell’Unità per i movimenti di liberazione (Vahed-e Nehzathay-e Azadi Bakhsh).

Il 15 giugno 1982, l’unità ospitò un evento internazionale a Teheran, invitando vari gruppi attivi di milizie provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa settentrionale. Nella risoluzione finale dell’evento i partecipanti hanno chiesto alla Repubblica islamica dell’Iran di “formare una forza Quds”. Lo stesso giorno, l’ufficio per le pubbliche relazioni del Seminario Qom, il più importante seminario sciita in Iran, ha rilasciato una dichiarazione e chiesto ai volontari di “registrarsi per il dispiegamento in Siria e in Libano”.

Fin dall’inizio, la Forza Quds si identificò come una forza anti-israeliana e dichiarò di avere come missione quella di “aiutare la Palestina” e “reclamare Gerusalemme”.

Ma ha anche sviluppato una missione più ampia che includeva l’esportazione della rivoluzione islamica, il sostegno di gruppi (principalmente sciiti) in Medio Oriente e l’organizzazione sotto l’egida del “Movimento di liberazione” dell’invio di unità militari e gruppi paramilitari in paesi come il Libano, la Siria e Afghanistan, cioè ovunque la Repubblica islamica aveva interessi strategici o stava pianificando un punto d’appoggio.

La Forza Quds ha svolto un ruolo importante durante la guerra con l’Iraq nell’arruolare oppositori curdi e iracheni sciiti, ma soprattutto a svolto un ruolo cruciale nella creazione di Hezbollah in Libano nel 1985.

All’epoca il Libano stava attraversando una guerra civile e le forze israeliane avevano occupato parte del paese. Con il pieno appoggio del leader della Rivoluzione, l’ayatollah Ruhollah Khomeini, e la stretta supervisione di Ali Akbar Mohtashami, un accolito di Khomeini che era allora l’ambasciatore dell’Iran in Siria, queste forze furono in grado di mobilitare un certo numero di milizie sciite e formare Hezbollah (Partito di Dio) nella Valle della Bekaa in Libano.

Dopo la fine della guerra con l’Iraq nel 1988, la Forza Quds iniziò ad espandere le sue operazioni in altri paesi, compresa l’ex Jugoslavia nei primi anni ’90.

La Forza Quds, insieme ad Hezbollah, sostenne attivamente i musulmani bosniaci nella guerra in Bosnia. Oltre ad addestrare i soldati bosniaci, la Forza Quds inviò armi alle forze bosniache e fornì loro conoscenze militari.

Durante lo stesso periodo dopo la Prima Guerra del Golfo, la Forza Quds ha sostenuto l’Unione patriottica del Kurdistan (PUK) e il suo leader Jalal Talebani nella sua lotta contro Saddam Hussein. Ha inoltre aiutato il PUK ad amministrare il Kurdistan iracheno in collaborazione con il Partito democratico curdo (KDP).

Dopo l’espansione in altri paesi del Medio Oriente, la Forza Quds si è trasformata in una potente forza diplomatica nella regione.

Questo potere ha persino esasperato alcuni funzionari iraniani. Akbar Hashemi-Rafsanjani, che è stato il presidente iraniano dal 1989 al 1997, ha raccontato all’autore della sua biografia che il ministero degli Esteri era paralizzato nell’esercizio delle sue funzioni nelle aree più importanti, in quanto non era in grado di nominare alcun ambasciatore in paesi come Iraq, Siria, Libano, Afghanistan e Yemen senza l’approvazione della Forza Quds.

Ci sono rapporti secondo cui membri della Forza Quds hanno usato la loro temuta reputazione per riempirsi le tasche o per commettere atti illegali come riciclaggio di denaro sporco, contraffazione e traffico di armi, narcotici e droghe.

Secondo i resoconti di alcuni media usciti dopo la guerra in Bosnia, la Forza Quds è stata coinvolta nel contrabbando di armi durante la guerra. La Forza Quds ha negato tutte le accuse, ma vi sono diversi casi contro di loro in vari paesi africani, come Nigeria, Kenya, Sudan e Senegal, i quali dimostrano che la Forza Quds ha creato una vasta rete di contrabbando di armi.

Allo stato attuale, si ritiene che la più significativa ed efficace rete di contrabbando di armi della Forza Quds si svolga nello Yemen, dove sta armando la milizia Houthi con missili e droni.

Secondo diverse fonti, il trasferimento di armi avviene utilizzando navi per trasportare i rifornimenti sia direttamente in Yemen che attraverso la Somalia, bypassando gli sforzi della coalizione a guida Saudita per intercettare le spedizioni.

Oltre alle armi la Forza Quds è molto attiva nel narcotraffico. Nel gennaio 2012, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione riguardante uno dei comandanti dell’IRGC, Qolam-Reza Baghbani , e lo ha incluso nella lista delle sanzioni per il suo coinvolgimento nel traffico di stupefacenti e droghe.

Secondo il rapporto del Tesoro, il generale Baghbani ha permesso ai narcotrafficanti afghani di contrabbandare l’oppio attraverso l’Iran in cambio di assistenza. Ad esempio, i narcotrafficanti afghani hanno trasferito armi ai talebani per conto di Baghbani. In cambio, il generale Baghbani ha contribuito a facilitare il contrabbando di sostanze chimiche precursori dell’eroina attraverso il confine iraniano. Ha anche aiutato a facilitare le spedizioni di oppio in Iran.

Inoltre, ci sono più rapporti che incriminano la Forza Quds in aree di contrabbando di droga in altri paesi come la Turchia, l’Azerbaigian, l’Italia e il Venezuela.

In tutti i rapporti, la Forza Quds ha operato e opera in stretta collaborazione con Hezbollah.

Rapporti riguardanti il Progetto Cassandra, che è un progetto condotto dalla Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti per indebolire i finanziamenti di Hezbollah da fonti legate al narcotraffico, indicano che Hezbollah e la Forza Quds hanno contrabbandato droghe e armi attraverso il Nord Africa.

Stampare le valute straniere è un altro crimine associato alla Forza Quds. L’anno scorso il governo degli Stati Uniti ha dichiarato che una rete sotterranea attiva nello Yemen, gestita dalla Forza Quds, stava stampando e distribuendo banconote americane contraffatte nel paese. Il capo della rete era Mahmoud Seif, che è ora nella lista delle sanzioni degli Stati Uniti. Nel 2011, Seif è stato anche accusato di traffico di armi nell’Europa orientale.

Poi omicidi di dissidenti all’estero, spionaggio e persino intromissioni politiche sono addebitate alla potentissima Forza Quds.

Una delle operazioni più trasparenti della Forza Quds è quella che riguarda la fondazione di gruppi politici e partiti in altri paesi e trasformarli in attori importanti nella politica di quel paese. Gli Hezbollah in Libano e le Forze di Mobilitazione Popolare (Hashd al-Shabi) in Iraq sono due esempi di tentativi riusciti da parte della Forza Quds di creare gruppi indigeni al fine di avere una potente influenza all’interno del Libano e dell’Iraq.

Per pianificare ed eseguire le sue operazioni, la Forza Quds beneficia di altre organizzazioni pubbliche e private in Iran. Ad esempio, la linea aerea commerciale Mahan Air viene utilizzata per il trasporto di armi, la Mezzaluna Rossa viene utilizzata per operazioni sotto copertura travestite da attività di soccorso, il Ministero della Difesa viene utilizzato per il contrabbando e rifornimenti di armi e l’Organizzazione per la ricostruzione dei Santuari in Iraq è usato per altre operazioni sotto copertura mascherate da progetti di costruzione.

La Forza Quds ha creato una potente rete all’interno del paese e della regione collegando queste varie organizzazioni.

Il numero totale dei membri della Forza Quds, secondo i media occidentali, è stimato tra 10.000 e 15.000, ma questi numeri sono impossibili da confermare.

I principali gruppi di milizie controllati dalla Forza Quds al di fuori dell’Iran sono: le Forze di Mobilitazione Popolare (Shahd Al-Shabi) in Iraq, le Forze di Difesa Nazionale (NDF) in Siria, Hezbollah in Libano, il Movimento della Jihad Islamica in Palestina e le forze Houthi in Yemen.

La Forza Quds ha anche creato e gestito Liwa Fatemiyun, che è una milizia composta da combattenti afghani sciiti, e la milizia Zeinabiyun, composta da combattenti sciiti pakistani che combattono in Siria.

Il comandante in capo della Forza Quds è nominato dal leader supremo Ayatollah Ali Khamenei, con una raccomandazione del comandante principale dell’IRGC.

Ahmad Vahidi ha ricoperto questa posizione dalla loro nascita fino al 2000 e, dal settembre 2000, è stato sostituito da Ghasem (o Qasem) Soleimani.

Soleimani è venuto alla ribalta attraverso i canali di intelligence degli Stati Uniti all’indomani dell’invasione americana dell’Iraq del 2003. Al fine di prevenire il potenziale attacco degli Stati Uniti contro l’Iran dal vicino Iraq, Soleimani incoraggiava la nascita di gruppi sotto forma di milizie (principalmente sciiti) per attaccare la coalizione guidata dagli Stati Uniti. Tra questi le milizie Badr, le milizie Moqtada al-Sadr, l’Esercito del Mahdi e milizie di nuova formazione, come Asaib Ahl al-Haq guidato da Qais al-Khazaili e Katib al-Hezbollah, guidato da Abu Mahdi al -Muhandis.

Con le sue Forze Quds Ghasem Soleimani controlla la politica in Iraq, in Siria e, attraverso Hezbollah, in Libano.

La Unità 400

La Special Operations Unit 400 è l’unità più famosa della Forza Quds ed è incaricata delle più importanti operazioni fuori dal territorio iraniano. Si occupa principalmente di organizzare attentati all’estero contro i nemici dell’Iran. Secondo la narrazione fu l’Ayatollah Khamenei a chiederne la formazione nel 2012 per colpire gli interessi americani nel mondo a seguito del tentativo americano di destituire Bashar al-Assad in Siria. Oggi opera in tutto il mondo anche attraverso gruppi terroristici legati a Teheran.

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