Cercapersona esplosivi: il piano di Israele attivato in anticipo

Israele ha attivato in anticipo il piano per far esplodere i cercapersona portati dai membri di Hezbollah nel timore che il complotto potesse essere stato scoperto dal gruppo terroristico sostenuto dall’Iran. Lo hanno detto ad Axios tre funzionari statunitensi .

“È stato un momento in cui o lo usi o lo perdi”, ha detto un funzionario statunitense alla testata giornalistica spiegando le motivazioni che hanno spinto Israele a compiere l’attacco di ieri.

Sebbene l’attacco su vasta scala e coordinato sia stato attribuito a Israele, da Gerusalemme non è pervenuto alcun commento.

Un ex funzionario israeliano ha dichiarato ad Axios che Israele aveva pianificato di usare i cercapersone esplosivi come primo colpo di una guerra totale contro il gruppo terroristico, ma negli ultimi giorni aveva iniziato a temere che i dispositivi esplosivi potessero essere scoperti.

Secondo Axios, Al Monitor ha riferito che due membri di Hezbollah avevano recentemente espresso preoccupazione per i cercapersone.

Almeno nove persone sono state uccise e migliaia sono rimaste ferite nell’esplosione dei cercapersone detenuti dai membri di Hezbollah in tutto il Libano ieri pomeriggio.

L’ondata senza precedenti di esplosioni, che secondo quanto riferito ha ucciso e ferito diverse persone in Siria, oltre a aver ferito l’ambasciatore iraniano in Libano, ha scatenato il caos in una regione già in stato di massima allerta per lo scoppio di ostilità su vasta scala.

Non si hanno notizie in merito al presunto ferimento di Hassan Nasrallah anche se ieri Hezbollah ha escluso che il capo del gruppo terrorista libanese fosse tra i tanti dirigenti rimasti feriti.

L’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani, invece ha perso un occhio mentre l’altro è gravemente lesionato. Lo ha riportato il New York Times.