Basta balle no-vax sul COVID. Se Israele fa scuola allora ascoltiamolo

11 Ottobre 2021

Ogni mattina un no-vax si alza e sa che dovrà inventarsi una nuova balla sul COVID da condividere in rete. Ogni mattina uno scienziato si alza e sa che dovrà rincorrere questi cretini prima che convincano qualche altro debole di mente a non vaccinarsi.

La cosa assolutamente inaccettabile è che molto spesso i no-vax citano fantomatici studi israeliani per convincere qualche altro debole di mente che le loro tesi sono quelle giuste.

Allora vediamo cosa dicono i veri studi israeliani. Il Ministero della Salute israeliano ieri sera ha diffuso una nota nella quale conferma che il 90% di tutti i casi gravi nella fascia d’età inferiore ai 50 anni fanno riferimento a persone non vaccinate. Per le fasce d’età superiori ai 50 anni la percentuale sale al 95%.

Cosa significa questo? Che se anche il vaccino in casi molto rari viene perforato nella quasi totalità di questi rari casi evita gravi conseguenze alla persona infetta.

Gli studi del Ministero della salute israeliano evidenziano anche come il richiamo del vaccino (o terza dose) innalzino bruscamente gli anticorpi tanto che 9.478 israeliani hanno ricevuto la loro terza dose ieri. Circa 333.000 persone hanno fatto le tre dosi dall’inizio di ottobre e quasi 3.750.000 dall’inizio del lancio del richiamo.   

Questi sono i numeri di Israele. Non ci sono studi attendibili che sconsigliano la terza dose o addirittura il vaccino. Se qualcuno lo sostiene vi dice una balla.

E se sul COVID Israele fa scuola allora lo deve fare sempre. Se gli israeliani hanno iniziato a fare il richiamo in modo massivo non ci sono ragioni per cui anche in Italia e nel resto del mondo questo non debba avvenire.

E giusto per finire il ragionamento, è ora di finirla di invitare in TV medici negazionisti o giornalisti no-vax o no green pass che per farsi pubblicità ne dicono di tutti i colori, continuando addirittura a sostenere che il vaccino contro il COVID sia ancora sperimentale.

La colpa di quanto successo sabato a Roma è in gran parte imputabile anche a coloro che invitano queste persone in trasmissioni di largo seguito. Questo non è fare informazione ma è disinformazione.

Disinformare non è mai una buona cosa, lo sappiamo noi che difendiamo Israele ogni giorno quanto male può fare la disinformazione.   

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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