Il Ministro della Difesa israeliano, Avidgor Lieberman, ha incontrato ieri al Pentagono il Segretario alla Difesa americano, James Mattis. E’ stato il primo incontro tra i due dopo che nei giorni scorsi una delegazione israeliana aveva preparato con cura questo primo importantissimo incontro.
Sul tavolo tutta una serie di questioni riguardanti il Medio Oriente, in particolare quelli che secondo Israele sono i pericoli maggiori sia per la regione che più nello specifico per lo Stato Ebraico.
Avidgor Lieberman ha focalizzato l’attenzione della sua controparte americana sulla situazione in Libano – di cui purtroppo si parla troppo poco – e su quella in Siria dove ci sono truppe iraniane.
Parlando di Libano il Ministro della Difesa israeliano ha esposto le preoccupazioni di Israele in merito alla crescente influenza sul paese da parte di Hezbollah (e quindi dell’Iran) in particolare per quanto riguarda il controllo dell’esercito libanese, giudicato da un recente rapporto subalterno a Hezbollah e addirittura paragonato a un’altra branchia del gruppo terrorista palestinese. Lo stesso Presidente libanese, Michel Aoun, ha detto recentemente che Hezbollah svolge un ruolo complementare a quello dell’esercito libanese, una presa di posizione che in occidente è stata ampiamente sottovalutata ma che, secondo Israele, è l’ennesima prova di come l’esercito libanese sia subalterno a Hezbollah e non una entità separata. La questione non è da sottovalutare perché teoricamente l’esercito libanese dovrebbe lavorare in coordinamento con UNIFIL per impedire il riarmo dei terroristi palestinesi, cosa che non può fare se è subalterno ai terroristi stessi. Una situazione che, secondo Israele, viola la risoluzione 1701 dell’Onu che appunto stabilisce che l’esercito libanese controlli insieme a UNIFIL che Hezbollah non riceva armi avanzate (risoluzione in effetti mai applicata visto l’arsenale di cui dispongono i terroristi libanesi).
Lieberman ha quindi esposto a Mattis tutti i rapporti di intelligence di cui dispone Israele sulle attuali posizioni di Hezbollah in Libano e su quelle dei pasdaran iraniani in Siria, posizioni particolarmente vicine ai confini con Israele e giudicate “molto ostili” e “intollerabili” per Gerusalemme.
I due Ministri della Difesa hanno quindi convenuto su alcuni punti di partenza, a partire dall’ordine delle priorità per stabilizzare la regione mediorientale. Al primo punto è stato posto proprio il problema rappresentato da Hezbollah, sia per Israele che per la regione, un punto che chiaramente è collegato al problema iraniano per troppo tempo sottovalutato. Al secondo punto Lieberman e Mattis hanno posizionato la necessità di creare una grande coalizione regionale contro il terrorismo che in una nota diffusa dopo l’incontro è stata descritta come “una coalizione di forze moderate della regione” senza però specificare quali Stati ne faranno parte anche se è presumibile che oltre a Israele ci saranno la Giordania, l’Egitto, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e, probabilmente, l’Arabia Saudita. Israele punta a inserire nella coalizione anche le forze curde ma su questo punto c’è una certa resistenza da parte della Turchia che accetterebbe i curdi iracheni ma non quelli siriani. Su questo punto da settimane sono in corso delicate trattative con Erdogan.
Oggi Avidgor Lieberman incontrerà il vice presidente Mike Pence e Segretario di Stato Rex Tillerson con i quali discuterà del nuovo “asse del male” formato da Iran e Corea del Nord.
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