Si cominciano a vedere i primi risultati della nuova alleanza tra Iran e Pakistan. Ieri l’ambasciatore pakistano all’Onu, Maleeha Lodhi, ha incentrato tutto il suo intervento sulla questione palestinese ripetendo a pappagallo la trita e ritrita retorica secondo la quale in Medio Oriente non ci potrà mai essere pace senza la nascita di uno Stato palestinese, legando addirittura la nascita del suddetto Stato palestinese alla sicurezza globale.
Parlando di fronte alla quarta commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu che si occupa di questioni politiche speciali e di decolonizzazione, il rappresentante permanente del Pakistan alle Nazioni Unite ha detto che «uno Stato Palestinese vitale, indipendente e contiguo sulla base dei parametri accettati a livello internazionale, i confini prima del 1967 e Al-Quds (Gerusalemme) come capitale, è l’unica garanzia sostenibile per la pace duratura in Medio Oriente».
Poi ha chiesto il ritiro delle forze israeliane dai territori contesi (lei li chiama occupati) e dal Golan (chissà poi perché visto che il Golan con la questione palestinese non c’entra nulla) affermando che «il ritiro delle forze di occupazione israeliane da tutti i territori musulmani è una condizione non negoziabile».
«Una giusta pace in Palestina non è solo una questione di importanza regionale, è la condizione primaria per la pace e la sicurezza globali» ha poi continuato prima di affermare che la riconciliazione palestinese tra al-Fatah e Hamas è un fatto molto positivo che andrebbe sostenuto con ogni mezzo dalla comunità internazionale badando bene però a non menzionare il fatto che Hamas è un gruppo terrorista. E infatti subito dopo afferma che come primo passo da imporre a Israele ci dovrebbe essere la fine dell’embargo a Gaza: «l’assedio illegale e oppressivo di Israele a Gaza deve essere revocato» ha detto perentoriamente. Infine ha ribadito il sostegno economico del Pakistan alla UNRWA, l’agenzia dell’Onu che si occupa dei finti profughi palestinesi, invitando gli altri paesi islamici a fare altrettanto.
La dichiarazione del rappresentante permanente pakistano alle Nazioni Unite arriva a pochi giorni da un incontro tra il capo dell’esercito pakistano e il suo omologo iraniano che getta le basi per una alleanza militare tra Iran e Pakistan e il giorno stesso in cui in Israele prendono il via le più grandi manovre militari aeree della storia alle quali partecipa, tra gli altri, anche l’India, nemico giurato del Pakistan e da sempre amica di Israele.
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