Dopo la Svezia anche la Gran Bretagna riconosce simbolicamente la Palestina. Il Parlamento britannico ha votato con 274 voti a favore, 12 contrari e ben 364 assenti il riconoscimento simbolico della Palestina con la motivazione che “riconoscere la Palestina salvaguardia la soluzione dei due Stati”.
Il voto del Parlamento britannico non è vincolate per il Governo e per la sua politica in Medio Oriente, ma simbolicamente è un atto gravissimo che nei fatti è più un voto contro Israele che a favore della Palestina soprattutto nel momento in cui delinea un Palestina con Gerusalemme Est come capitale e sui confini del 1967 senza tenere minimamente conto che Gerusalemme è la capitale indivisibile di Israele e che dal 1967 ad oggi le cose sul terreno sono notevolmente cambiate dopo le svariate aggressione arabe allo Stato di Israele.
Un altro controsenso che rende il voto britannico (come quello svedese) una vera e propria follia è l’uso indiscriminato che si fa della parola “pace”, una parola che non esiste nel vocabolario palestinese e che mai è stata pronunciata dai leader palestinesi esattamente come non è mai stato pronunciato nulla in favore di un riconoscimento di Israele. Basterebbe sentire i discorsi in arabo di Abu Mazen per rendersi conto che per i palestinesi il riconoscimento di uno Stato è solo una tappa verso il loro obbiettivo finale che resta la totale distruzione di Israele e non uno stato palestinese che viva in pace accanto ad uno stato ebraico.
Un’altra cosa che rende folle questa mania di riconoscere la Palestina che sta percorrendo le cancellerie europee è il fatto che uno Stato si riconosce nel momento esatto in cui possono essere stabiliti i suoi confini e un Governo centrale bene definito, cosa che con la cosiddetta “Palestina” non è possibile fare soprattutto perché nei fatti esistono due Palestine e due governi, una nella West Bank governata dalla Autorità Nazionale Palestinese (ANP) retta da un Presidente che ha finito il suo mandato nel 2008 e che di fatto da quella data occupa abusivamente quel posto, l’altra a Gaza dove a governare e Hamas, un gruppo terrorista che amministra la regione come una dittatura islamica e che si prefigge come primo e irrinunciabile obbiettivo la distruzione di Israele e lo sterminio degli ebrei. Il cosiddetto “Governo di Unità Nazionale” è solo una invenzione mediatica servita unicamente a gettare fumo negli occhi degli idioti politici europei e americani, come ben dimostra la recente guerra a Gaza.
Alla luce di questi dati di fatto, che non possono non essere noti ai parlamentari britannici che hanno votato questa follia del riconoscimento della Palestina, il voto del Parlamento britannico appare ancora più chiaramente come una azione palesemente anti-israeliana che non ha nulla a che fare né con la pace né tantomeno con la volontà di far del bene alla popolazione palestinese.
Cosa succede ora?
Nei fatti non cambia nulla. Il Governo britannico non è vincolato da questo voto del Parlamento. Tuttavia a livello diplomatico è impossibile che una decisione del genere non abbia pesanti ripercussioni. C’è da dire poi che a questo punto è presumibile che dopo la Svezia e la Gran Bretagna altri Stati europei seguiranno questa follia. In Italia i movimenti antisemiti sono già sul piede di guerra e possono contare su un Governo di sinistra con una fortissima componente anti-israeliana. Stessa situazione in Francia e Spagna. Nella realtà quotidiana questo voto (e quelli che presumibilmente seguiranno) rafforza notevolmente la posizione intransigente di Abu Mazen, cioè quella di un uomo corrotto che da oltre quattro anni rappresenta la Palestina senza averne i requisiti a discapito di una regolare democrazia, con un regolare Governo che lotta quotidianamente per la propria esistenza contro chi, come Hamas o come lo Stato Islamico, vogliono creare un grande califfato islamico in Medio Oriente. Non c’è che dire, proprio una mossa intelligente.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza
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Ora non ci resta che aspettare il riconoscimento anche dall’Italia, paese dove il buonismo cattocomunista della ministressa (Boldrini docet!) degli Esteri Mogherini, e non solo lei, ci porterà nelle mani di questi omofobi assassini.
Per fortuna la chiamate informazione libera e giusta, avete censurato il mio commento pacifico e non volgare, di una persona testimone oculare di quello che succede in Cisgiordania, ma il popolo italiano ed europeo si sta accorgendo delle menzogne e falsificazioni della verità
Il commento non è stato pubblicato perché oltre a essere pienissimo di menzogne e luoghi comuni su questo sito non si fa propaganda per i terroristi palestinesi. Per fare questo ci sono altri siti
Il mondo ha un problema con gli ebrei. Di nuovo.
Tornano i fantasmi del passato, ma questa volta è diverso. La nuova campagna di odio contro Israele non è più solo il prodotto di un’orda di sclerotici fondamentalisti islamici, no. E’ anche il prodotto di una chiara e incontrovertibile presa di posizione della comunità europea.
Nei paesi occidentali controllati da menti ignobili e perverse non ci sarà mai una forte opposizione contro una Palestina antisionista e antidemocratica.
Avevo già scritto e lo riscrivo di nuovo: in questa prospettiva, i palestinesi faranno la “pace” quando avranno deciso di riconoscere che Israele esiste. Fino ad ora hanno sempre sperato che qualcuno lo potesse eliminare dalla carta geografica.
E di questo passo, vedrete che riusciranno a far sparire Israele dal M.O. , grazie anche e soprattutto al disegno folle e antistorico di nazioni (apertamente ostili a Israele, ormai è chiaro) di voler esportare il concetto di democrazia in luoghi culturali, etnici e religiosi in cui tale concetto è perfettamente sgradito.
Quali clausole prevederà il riconoscimento della Palestina nel caso n cui lo stato palestinese dovesse continuare con la tattica del terrorismo (e lo farà) che mette a repentaglio l’esistenza dello stato ebraico e dei suoi abitanti?
La soluzione a “due stati” è essenziale per qualsiasi leader palestinese che voglia dare avvio all’autodeterminazione dei palestinesi, ma dov’è l’elemento essenziale dell’autodifesa di Israele qualora un regime palestinese dovesse portare avanti il piano per l’eliminazione d’Israele per tappe successive?
Da qualunque parti la si guardi, la stragrande maggioranza dei cittadini israeliani è chiaramente destinata a un futuro di terrore, dopo la nascita di uno stato palestinese sulle alture che sovrastano la parte più popolosa esposta dello stato ebraico.
Quando l’europa (l’ho scritto volutamente con la ‘e’ minuscola) si accorgerà di aver sbagliato scelte e atteggiamenti, sarà sconfitta dall’Islam. E’ solo questione di tempo.
Purtroppo, però, ci vivo in questa europa e mi fa pena la sua classe politica moderna che non sa usare il cervello. Mi sento smarrita e incerta sulla via da percorrere, perché esiste in questo nostro vecchio ma moderno mondo, un vuoto di ideali spaventoso.
Tuttavia, una speranza ce l’ho.
I profeti biblici d’Israele avevano la pelle dura, più dura di quella di Maometto.
Essi ci hanno lasciato detto che i nemici di Israele “no pasaràn”.
E come il popolo d’Israele aveva messo il sale sulla coda dei suoi nemici in passato, così lo farà in futuro. I nemici potranno vincere delle battaglie, ma non la guerra finale, che vedrà Israele come obiettivo.
Perché Israele è troppo amante della libertà e della democrazia per non difendersi dal dominio della forza brutale.
A qualunque costo.
Fanculo ! Mi sono rotta di questo antisemitismo! Noi da secoli non vi abbiamo fatto mai nulla ma se ci sono delle colpe ovviamente la scaricate su di noi! Sporco mondo intollerante (a suo piacimento)!
364 teste di c…o. Mi ricorda Milano in bocca a Pisapia per colpa degli “astenuti”; solo che qui è in ballo ben altro…