Alleanza tra Hezbollah e Al Fatah dietro all’attentato in Samaria

Dalle indagini sul brutale omicidio dei coniugi Henkin emerge una inedita (ma non troppo) alleanza tra Hezbollah (Iran) e Al Fatah, il partito di Abu Mazen, l’angelo della pace che ancora non ha detto una sola parola di condanna sull’attentato.

Lo rivelano fonti anonime dello Shin Bet le quali pongono l’accento sul gruppo che ha rivendicato l’attentato, cioè le Brigate Abdul-Qader al-Husseini (Martyr Abdul-Qader al-Husseini Brigades) e sulle loro connessioni con l’Iran e in particolare con Hezbollah.

Secondo quanto Rights Reporter ha appreso da fonti non ufficiali, le indagini dello Shin Bet oltre che a concentrarsi sulla cattura dei responsabili si starebbero focalizzando anche sulle connessioni esistenti tra i vari gruppi affigliati ad Al Fatah e gli Hezbollah libanesi che di recente avrebbero dato il via a una vera e propria campagna di reclutamento in Cisgiordania. In particolare lo Shin Bet avrebbe le prove che elementi delle Brigate Abdul-Qader al-Husseini e delle Brigate Martiri di Al Aqsa (Al Aqsa Martyr’s Brigades), il braccio armato di Al Fatah, si sarebbero trasferiti per un periodo di addestramento in Iran dopo essere stati reclutati da elementi di Hezbollah.

La connessione tra Al Fatah e l’Iran non è proprio una novità. Nel mese di agosto uno dei leader delle Brigate al-Husseini aveva dichiarato al giornale libanese Al-Akhbar che l’Iran aveva un ruolo fondamentale nel finanziare, armare e addestrare il gruppo terrorista palestinese legato ad Al Fatah.

«C’è sempre un contatto tra l’Iran, Hezbollah e la resistenza palestinese, questo non è più un segreto. Questi contatti assumono forme diverse quali la formazione, l’addestramento, la consegna di attrezzature, il supporto logistico e lo sviluppo della resistenza con le armi».

Fu allora che anche fonti della ANP confermarono che Hezbollah (e quindi l’Iran) stava cercando di reclutare terroristi palestinesi in Giudea e Samaria per compiere attentati per loro conto.

Secondo lo Shin Bet lo schema dell’attacco alla famiglia Henkin, sia nell’esecuzione che nelle successive coperture, rientra perfettamente nell’addestramento iraniano volto a compiere attentati contro civili israeliani.

Si teme una ondata di attentati

La pista che porta all’Iran e a Hezbollah come mandanti occulti dell’attentato alla famiglia Henkin è così concreta che adesso si teme una ondata di attacchi di questo tipo contro civili israeliani e per questo il Governo israeliano ha deciso un ulteriore rafforzamento delle misure di sicurezza in Giudea e Samaria. Solo pochi giorni fa il Grande Ayatollah Ali Khamenei aveva dichiarato che “l’Iran avrebbe sostenuto chiunque avesse attaccato Israele” invitando di fatto i gruppi terroristi palestinesi a compiere attacchi contro i civili israeliani.

Rimane solo un quesito da porsi: alla luce di tutto questo, come si deve comportare il Governo israeliano con Al Fatah, cioè con il partito del Presidente palestinese Abu Mazen?

Scritto da Aaron T.

redazione

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