Accordo USA-Russia sulla presenza iraniana in Siria. Ma Teheran non ci sta

17 Agosto 2018

Sulla presenza iraniana in Siria gli Stati Uniti e la Russia avrebbero raggiunto un accordo di massima che prevede l’uscita delle forze iraniane dal territorio siriano. Lo rivela un rapporto dell’Agenzia Bloomberg (1) secondo il quale durante l’ultimo faccia a faccia tra Trunp e Putin i due presidenti avrebbero affrontato il problema che affligge Israele e che potrebbe portare a uno scontro diretto tra israeliani e iraniani.

Secondo Bloomberg, che cita come fonte un anonimo funzionario dell’amministrazione americana, il recente vertice di Helsinki tra il Presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin sarebbe stato dominato dalla discussione sulla attuale situazione in Siria e in particolare sulla presenza iraniana in territorio siriano.

I due leader mondiali avrebbero concordato sulla necessità che l’Iran e tutte le forze collegate a Teheran (Hezbollah e milizie sciite varie) debbano lasciare la Siria. Tuttavia il Presidente russo, Vladimir Putin, pur concordando con tale necessità si sarebbe detto “scettico” sul fatto che gli iraniani avrebbero accettato di buon grado il loro ritiro dalla Siria.

L’opposizione di Teheran

E infatti l’Iran non ci pensa proprio a lasciare la Siria dopo aver appoggiato il regime di Assad e perso migliaia di uomini con lo scopo di creare il cosiddetto “corridoio sciita” che unisce l’Iran al Libano passando per Iraq e Siria, un corridoio tatticamente importantissimo per Teheran in quanto permette agli iraniani non solo di avere uno sbocco sul Mediterraneo ma soprattutto permette loro di avere una certa libertà nel trasferire armi e uomini dall’Iran direttamente nelle mani di Hezbollah.

Il Presidente russo Vladimir Putin è riuscito a “imporre” agli iraniani di non posizionare le loro truppe a una distanza inferiore a 80 Km dal confine con Israele, una situazione che però Israele giudica “inaccettabile” e continua a chiedere che l’Iran si ritiri completamente dalla Siria.

E’ una situazione di stallo pericolosissima che potrebbe portare a quello scontro diretto tra Israele e Iran che tutti temono ma che, senza un passo indietro di Teheran, appare sempre più inevitabile.

Putin non può e non vuole fare di più

La realtà è che Putin può prendere qualsiasi accordo verbale con Trump o fare promesse a Israele, ma concretamente non può imporre il ritiro delle forze iraniane dalla Siria e comunque probabilmente non vuole. L’Iran è senza ombra di dubbio l’alleato più importante di Mosca in Medio Oriente. I due Paesi sono poi uniti dalle sanzioni americane nei loro confronti ed è comunque impensabile che dopo anni di combattimenti fianco a fianco in Siria, la Russia possa imporre all’Iran di togliere le tende come se niente fosse. Questo lo sanno benissimo sia a Washington che a Gerusalemme.

E questo ci riporta a quella pericolosissima situazione di stallo di cui si parlava prima, una situazione che purtroppo senza cambiamenti sostanziali può evolvere solo verso un conflitto tra Iran (più gli Hezbollah) e Israele che potrebbe essere di proporzioni davvero importanti. E non mancano le incognite riguardo a come si comporterà Putin nel caso di un conflitto tra israeliani e iraniani. Resterà neutrale o prenderà le parti dell’alleato iraniano?

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