Cosa succede se da un sondaggio arabo emerge che la maggioranza degli arabi pensa che Israele sia il progetto meglio riuscito degli ultimi 120 anni?
Succede che anche i nemici più acerrimi di Israele qualche domanda se la dovranno fare.
Faisal al-Qassem, conduttore di Al Jazeera, 5,5 milioni di follower su Twitter, da sempre critico dei regimi arabi, lancia una provocazione.
In un Twitt scrive che la maggioranza degli arabi quando ti vuole insultare ti dice che sei un “sionista” ben sapendo che il miglior progetto del secolo scorso e di quello presente è proprio il progetto sionista mentre invece tutti i progetti arabi, in particolare il nazionalismo, hanno fallito.
هههه غالبية العرب إذا أرادوا أن يشتموك يصفونك بـ”الصهيوني”، مع العلم أن أنجح مشروع في القرن الماضي والحاضر هو المشروع الصهيوني، بينما فشلت كل مشاريع العربان وخاصة القومجية العربجية. لهذا يا عزيزي قبل أن تستخدم كلمة صهيوني كشتيمة يجب أولاً أن تصل إلى شسع نعل الصهيونية وبعدين منحكي
— فيصل القاسم (@kasimf) February 8, 2020
Naturalmente il Twitt è divisivo, in tanti danno ragione al giornalista di Al Jazeera, in tanti lo insultano egli danno del traditore.
Allora Faisal al-Qassem rilancia e ieri sempre su Twitter posta un sondaggio. Scrive il giornalista: «in un precedente tweet ho detto che il progetto sionista ha avuto successo, a differenza dei progetti arabi falliti, così tanti si sono ribellati e hanno considerato il tweet una sorta di elogio per i sionisti. Ok, facciamo un referendum: chi è il più avanzato, sviluppato, democratico e di successo … Israele o i regimi arabi?»
قلت في تغريدة سابقة إن المشروع الصهيوني نجح على عكس المشاريع العربية الفاشلة، فثارت ثائرة الكثيرين واعتبروا التغريدة نوعاً من المديح للصهاينة. طيب تعالوا إلى الاستفتاء: من الأكثر تقدماً وتطوراً وديمقراطية ونجاحاً… إسرائيل أم الأنظمة العربية؟
— فيصل القاسم (@kasimf) February 8, 2020
E qui arriva la sorpresa. Più dell’80% delle migliaia di persone che hanno partecipato al sondaggio dichiara che è Israele il paese più avanzato.
Ed è qui che cade un mito che ha resistito per decenni, quello che a dispetto dei numerosi avvicinamenti dei Paesi arabi a Israele, specie negli ultimi periodi, corrispondeva una accentuata ostilità “dell’uomo della strada arabo”.
La consapevolezza che si viva meglio in una moderna democrazia piuttosto che sotto un regime arabo comincia a prendere piede con particolare “pesantezza” in tutto il mondo arabo.
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