Il 30% degli aiuti ai palestinesi finanzia il terrorismo. Mogherini rispondi

Il 30% degli aiuti ai palestinesi versati dalla comunità internazionale e che dovrebbe essere usato per la costruzione di una società sana viene invece usato per finanziare il terrorismo contro Israele e per pagare le famiglie dei terroristi. E’ quanto emerge da una denuncia indirizzata al Consiglio di Sicurezza dell’ONU firmata da Oren Almog, un israeliano che nel 2003 ha perso tutta la famiglia nell’attacco al ristorante Maxim di Haifa.

«Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu sta per discutere sul Medio Oriente» ha detto Oren Almog in una conferenza stampa dove era affiancato dall’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon. «Tuttavia uno dei temi più importanti rimarrà ancora fuori dalla discussione, quello del finanziamento del terrorismo da parte della Autorità Nazionale Palestinese» ha poi aggiunto Oren Almog. «La stessa leadership palestinese che parla con i leader internazionali del suo desiderio di pace, sta pagando i terroristi e le loro famiglie ogni singolo mese con il denaro degli aiuti internazionali» ha detto il giovane israeliano che poi snocciola alcuni dati. «Solo nel 2016 l’Autorità Nazionale Palestinese ha investito 303 milioni di dollari nel sostegno al terrorismo. Di questi, 86.000 dollari sono andati direttamente agli assassini della mia famiglia. Il trenta per cento degli aiuti esteri, il trenta per cento di quello che la comunità internazionale paga all’Autorità palestinese per costruire una società sana, è usato per premiare i terroristi per i loro atti di barbarie» ha poi concluso Oren Almog.

Poi il giovane israeliano lancia un appello. «Penso che tutti coloro che credono nel valore della vita umana dovrebbero agire. Quindi chiedo a tutti i Paesi i cui rappresentanti siedono in questo importante edificio (l’ONU n.d.r.) di agire e se è necessario di adoperarsi per costringere il Presidente Abbas a prendere la giusta decisione e a mettere fine al finanziamento del terrorismo».

La denuncia di Oren Almog all’ONU arriva dopo quella che qualche tempo fa fece un’altra vittima del terrorismo di matrice palestinese, Ayla Shapira, che nella sede del Parlamento Europeo denunciò come il lavoro più pagato in Palestina è quello del terrorista evidenziano per la prima volta come la ANP usasse i fondi per gli aiuti ai palestinesi per finanziare il terrorismo. Alla denuncia della piccola Ayla l’Europa nemmeno rispose preferendo continuare a chiudere gli occhi e proseguire con il finanziamento della ANP ben sapendo che una parte di quei soldi finiva nelle tasche dei terroristi. Nonostante le tante denunce la signora Mogherini non si è presa nemmeno la briga di rispondere alle legittime richieste di chiarimento da parte di decine di cittadini europei che chiedevano come fosse possibile che il denaro del contribuente europeo finisse per finanziare il terrorismo islamico di matrice palestinese, per di più proprio in un momento in cui la stessa Europa è vittima dello stesso tipo di terrorismo di cui è vittima Israele.

Noi non crediamo che l’ONU possa o voglia fare nulla, anche in considerazione del fatto che le Nazioni Unite sono letteralmente in mano ai Paesi arabi e che le maggiori agenzie ONU che dovrebbero tutelare i Diritti Umani sono nelle mani dei peggiori violatori di quei Diritti che dovrebbero difendere. Crediamo invece che ci siano più possibilità che l’Unione Europea, maggior contributore degli aiuti ai palestinesi, possa intervenire. Basterebbe che la sig.ra Mogherini facesse il suo lavoro e mettesse via il suo storico astio per Israele.

Ancora risuonano nelle nostre orecchie i vergognosi applausi tributati dal Parlamento Europeo all’assassino Abu Mazen, assassino perché chi paga i terroristi è lui stesso un terrorista.

Cara sig.ra Mogherini, si legga la testimonianza di un terrorista palestinese sul perché ha attentato alla vita di militari israeliani, si legga bene i motivi prima di andare in giro a sostenere che è il comportamento di Israele a favorire il terrorismo e a minare la pace. Guardi bene chi favorisce il terrorismo e mina la pace. Ma soprattutto, ci risponda in merito al fatto che denaro del contribuente europeo destinato agli aiuti ai palestinesi finisca sistematicamente per finanziare il terrorismo islamico di matrice palestinese. Ci dica perché, pur sapendo, non ha ancora fatto nulla.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

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