Riparte la truffa miliardaria degli aiuti a Gaza

11 Ottobre 2014

Da domani riparte la truffa miliardaria degli aiuti a Gaza, riparte cioè la maggiore fonte di finanziamento per il gruppo terrorista di Hamas che, al di la delle promesse, gestirà completamente il flusso di denaro che arriverà ufficialmente nelle casse della ANP.

La Conferenza dei Donatori che si svolgerà a partire da domani al Cairo, in Egitto, si prefigge di ricostruire le abitazioni per 100.000 abitanti di Gaza che, secondo l’Onu, non avrebbero un tetto sopra la testa.

In merito all’importo che serve per questa “ricostruzione” ci sono già i primi dati discordanti. Secondo l’Onu la somma necessaria sarebbe di 1,6 miliardi di dollari, secondo l’Autorità nazionale Palestinese servirebbero invece 4 miliardi di dollari solo per iniziare la ricostruzione, una differenza non da poco. Evidentemente la ANP calcola anche il denaro che finirà nei loro conti svizzeri e quello necessario ad Hamas per ricostruire i tunnel del terrore.

In prima fila tra i donatori ci sarà naturalmente il Qatar che quando si tratta di finanziare il terrorismo non si tira mai indietro. Ma anche l’Unione Europea ha detto che farà la sua parte, come se non bastassero i soldi che già distribuiscono a beneficio di Hamas ogni anno.

Alla conferenza dei donatori parteciperanno anche il Segretario di Stato USA, John Kerry, il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, i rappresentanti europei, degli emirati del Golfo, della Lega Araba, un inviato della Turchia e uno del Qatar.

Kerry: occorre tornare ai colloqui di pace tra Israele e Palestina

John Kerry approfitterà dell’occasione per incontrare privatamente il presidente della ANP, Abu Mazen, e per ribadire che Israele e Palestina devono riavviare i colloqui di pace interrotti nei mesi scorsi. Quella che sembra essere una vera e propria fissazione della Amministrazione Americana torna così in primo piano nella politica mediorientale e lo fa in un momento il cui il Medio Oriente si trova ad affrontare ben altri tipi di problemi come il pericolo rappresentato dallo Stato Islamico, ISIS, e soprattutto dal Programma Nucleare iraniano che procede a grandi passi verso la bomba.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.

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